La Verdi mette in scena «Butterfly» opera semiseria con la Banda Osiris

A distanza ravvicinata, approdano a Milano due titoloni dell'opera italiana: Aida di Giuseppe Verdi e Madama Butterfly di Giacomo Puccini, il primo alla Scala, dal 15 febbraio per un intero mese, e il secondo all'Auditorium in Largo Mahler, stasera (ore 20.00), con replica domenica 8 (ore 16.00). È una Madama Butterfly in forma semiscenica quella nel cartellone da LaVerdi che condivide la produzione con il Teatro la Fenice di Venezia. La Fenice già la mise in scena nel 2013 e la riprenderà il prossimo maggio con lo stesso direttore e cast di Milano.

Dirige infatti Jader Bignamini, fra i cantanti di punta della compagnia si segnalano Svetlana Kasyan (Cio-cio-san) e Vincenzo Costanzo (Pinkerton). Si ispira, dunque, alla Madama Butterfly che nel 2013 aprì il Festival «Lo spirito della musica di Venezia» con la regia di Àlex Rigola, scene e costumi di Mariko Mori: ed esattamente così verrà ripresa in primavera. Una Madama Butterfly - quella lagunare - tra cyberspazio e tradizione, cartoon e icone zen, nata in collaborazione con la Biennale d'Arte. La tinta prevalente era il bianco: a colorare gesti minimali, appena accennati (dunque perfetti per una trasposizione semiscenica), un po' stile «No» per un Giappone straniante. Sul podio, si diceva, Jader Bignamini, trentenne e soprattutto molto legato alla Verdi dove ha lavorato come strumentista passando gradualmente al podio. Ne è stato direttore assistente: in concreto, ha curato il lavoro preparatorio - per i direttori ospiti - dell'integrale delle sinfonie di Mahler. Quindi, dal 2012, è diventato Direttore Associato dell'Orchestra allargando il raggio d'azione alla Fenice (La bohème), Comunale di Bologna Tosca), Parma (La forza del destino), Verona (Cavalleria rusticana, L'amor brujo e La bohème). Ma Puccini sapeva del figlio di Pinkerton? Si chiede la Banda Osiris. È la domanda surreale che si sono posti Alessandro Berti, Giancarlo Macrì, Gianluigi e Roberto Carlone, musicisti che con chitarre, tromboni, saxofoni, basso tuba racconteranno la storia esilarante di Fly.

Assieme all'oprchestra Verdi, diretta da Bignamini, sabato (ore 20.30), la Banda Osiris anima uno spettacolo esilarante dal titolo Il ritorno di Butterfly, ovvero il figlio di Pinkerton raccontando il ritorno di Fly, e cioè del figlio di Pinkerton, un individuo deciso a vendicarsi del padre pusillanime: uomo reo di aver sedotto e abbandonato (mamma) Madama Butterfly.

Forse dovrebbe essere l'opera a vendicarsi di questo Fly che s'appropria - a suo modo - delle “indimenticabili arie” del repertorio lirico, si va da Carmen, a Aida, Boheme, Rigoletto, Don Giovanni. Il tutto in un blend di lirica, jazz, rock, rap, liscio romagnolo. Così da contrappuntare, comicamente, la tragedia di Puccini.

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