"La vittoria al Pirellone? Parte da Sesto e Monza"

Salvini fiducioso di spuntarla nei ballottaggi: "Qui si gettano le basi per le prossime Regionali"

"La vittoria al Pirellone? Parte da Sesto e Monza"

«Il centrodestra al primo turno ha battuto il centrosinistra e conto che al ballottaggio chiuderemo la partita». È fiducioso Matteo Salvini, specie perché in Lombardia «il conto delle vittorie è superiore alle sconfitte». Il leader della Lega non nasconde una punta d'amarezza per come è andata a Lodi, una «ferita» ancora aperta, e a Como dove «qualcuno ha fatto scelte sbagliate». Giordano Molteni, il candidato indicato da Fratelli d'Italia, non ha raggiunto nemmeno il ballottaggio: «Ma se fossi lì dice Salvini non voterei comunque la sinistra». Il capo del Carroccio guarda avanti e punta tutto su Sesto San Giovanni e su Monza, dove il centrodestra ha sfiorato la vittoria al primo turno. La cittadina alle porte di Milano «fino a qualche anno fa finiva sui giornali per episodi di cronaca nera osserva il leghista adesso cresce di più rispetto alla mia Milano». Il sindaco Roberto Di Stefano incassa il sostegno: «Il 26 giugno si sceglie tra la Sesto del fare, già votata dal 49% degli elettori e la sinistra dei centri sociali. La partita non è finita - avverte Di Stefano è importante andare a votare».

Anche a Monza il sindaco uscente Dario Allevi si è fermato a un passo dal traguardo, collezionando il 47% delle preferenze: «Non vedo l'ora di festeggiare con un tuffo nel Lambro scherza Salvini - vinceremo nella stragrande maggioranza dei 40 Comuni al ballottaggio, e quello più importante è Monza». Allevi potrà contare anche sull'appoggio di Paolo Piffer con la sua lista «Civicamente». «Un'ottima notizia» per Salvini, che non ha escluso la possibilità che si riesca ad organizzare «un gelato» in città con Silvio Berlusconi prima della fine della campagna elettorale. «Dobbiamo intercettare uno a uno gli oltre 20.500 monzesi che ci hanno votato e riportarli alle urne rilancia Allevi il ballottaggio è come il tempo supplementare, si azzera tutto. Ma sono sicuro che quando tornerà qui Salvini il 26 sarà per festeggiare».

Monza e Sesto «sono città fondamentali, operaie e operose, nel cuore della Lombardia», aggiunge il segretario della Lega convinto che da qui si debbano iniziare a gettare le basi per le regionali del prossimo anno: «Il presidente Attilio Fontana ribadisce - ha raccolto complimenti e sostegno da tutto il centrodestra, da Meloni a Berlusconi, quindi non penso ci sia un problema».

Intanto la Regione fa i conti con una siccità che non si vedeva da 70 anni: «Ne parlerò con Draghi, il governo deve mettere quattrini e ristorare, altrimenti saltano migliaia di aziende», afferma Salvini che all'esecutivo ha poi chiesto di dichiarare subito lo stato di emergenza. Il leader del Carroccio guarda anche al Veneto: troppo importante la partita che si gioca a Verona.

Per questo secondo Salvini la decisione del sindaco uscente, Federico Sboarina, di rifiutare l'apparentamento con Forza Italia e Flavio Tosi «è un errore madornale e spero che gli amici di Fdi ci ripensino. Io Tosi lo avrei già chiamato». C'è spazio anche per un ultimatum al governo sullo sconto benzina, che scade l'8 luglio, da rinnovare altrimenti «si aprirebbe un problema enorme».

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