Domenica si vota in tutta Italia per i cinque referendum sulla giustizia. Ma più di un milione di lombardi eleggerà anche il sindaco. Sono 128 i Comuni lombardi interessati (27 sopra i 15mila abitanti). Uno su 12 circa, degli oltre mille enti lombardi. L'appuntamento però - limitato a un giorno - rischia di pagare lo scotto di un forte astensionismo, soprattutto al ballottaggio previsto fra due settimane. Tre i capoluoghi al voto: Monza, Lodi e Como. In tutti e tre, le Amministrazioni uscenti sono di centrodestra. A Monza e a Lodi, uscenti ricandidati. A Monza Dario Allevi affronta otto sfidanti (fra cui Paolo Pilotto) e una prevedibile dispersione del voto, ma ha la certezza di un consenso solido. A Lodi la leghista Sara Casanova deve vedersela con Andrea Furegato. A Como otto candidati: il centrodestra sostiene Giordano Molteni; la sinistra Barbara Minghetti. Nella scomoda posizione di dover «difendere» i Comuni più grandi è il centrodestra, ma si presenta unito (se non in 4 Comuni) e con discrete ambizioni. «Importante - osserva la segretaria regionale di Fdi, Daniela Santanchè, è che nella maggioranza dei Comuni siamo insieme, perché questo è un valore nella testa e nel cuore delle persone. Fdi avrà delle belle soddisfazioni, ci siamo impegnati, abbiamo un'ottima classe dirigente locale e una leader che mai come ora ha consenso. La coerenza paga e raccoglieremo i frutti». «La Lombardia è la regione in cui sono nati Forza Italia e il centrodestra - dice Licia Ronzulli, neo coordinatrice regionale azzurra - Siamo certi che otterremo risultati importanti che lanceranno la coalizione verso il successo alle Politiche. Il nostro modello virtuoso, lo stesso che ci vede uniti e coesi alla guida di una Regione nella quale stiamo facendo assolutamente bene, sarà premiato dagli elettori e ci porterà ad amministrare sempre più città adesso, e alla guida del Paese nel 2023».
Ottimista Fabrizio Cecchetti segretario lombardo della Lega, anche se il voto in solo giorno preoccupa: «Questa scelta di votare solo il 12 giugno con le scuole chiuse non ha senso - riflette - Qualcuno ha avuto paura, probabilmente dei referendum, e queste date non aiutano, soprattutto noi, ma il clima è positivo, come conferma il tour con Matteo Salvini. Siamo uniti, salvo 4 casi, senza colpe, e siamo fiduciosi. Parliamo di cose concrete, pace e lavoro, e abbiamo amministrato bene. Speriamo di vincere al primo turno a Monza e Sesto, e contiamo in alcune sorprese positive».
Nel Milanese 22 Comuni al voto, 11 sopra la soglia. A Sesto tocca a Roberto Di Stefano, uscente leghista, come a Senago Magda Beretta e a Garbagnate Daniele Berletta. Ad Abbiategrasso l'uscente è di Forza Italia: Cesare Nai. Tre ritorni: a Cernusco sul Naviglio ci prova l'azzurro Daniele Cassamagnaghi, a Magenta il consigliere regionale Luca del Gobbo (NcI) e a Melegnano Vito Bellomo. «Abbiamo trovato la disponibilità a un lavoro unitario - commenta il coordinatore provinciale azzurro Graziano Musella - Noi esprimiamo un volto moderato nelle candidature.
Ci rivolgiamo a un'area civica liberale riformista, cattolica, che sa esprimere una classe amministrativa preparata e questo ci premia come di recente in Città metropolitana». A San Donato tocca a un esponente di Fdi, Guido Massera. A Buccinasco corre Manuel Imberti, a Vimodrone Walter Devetak (entrambi del Carroccio), a Melzo il civico Franco Guzzetti.
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