Mille Una, tutta la forza del Primitivo

Nell’area più vocata del Primitivo, nel comune di Lizzano, nel Tarantino, in pochi anni si è imposta all’attenzione degli appassionati di vino l’azienda Mille Una, nata nel 2001 grazie alla passione e alla caparbietà di Dario Cavalli. Una trentina di ettari, in parte di proprietà e in parte in affitto, di terra rossa ricca di minerali, con vigneti ad alberello di età che va dai 30 anni al mezzo secolo. La produzione è molto (forse troppo) variegata per un’azienda da 70mila bottiglie in tutto e si fa un po’ fatica a star dietro a etichette che nascono e muoiono da un anno all’altro. Ma è un peccatuccio che può essere perdonato in nome della giovane età dell’azienda e dell’esuberanza del patròn.
A farla da padrone sono, naturalmente, i temperamentosi vitigni rossi locali, Primitivo in primis ma anche Negroamaro. L’acuto è quello del Tre Tarante, da uve Primitivo in purezza lavorate con l’obiettivo - decisamente raggiunto - di ottenere una straordinaria concentrazione del frutto. Ecco quindi la lunga macerazione sulle fecce, ecco i quindici mesi in barrique. Ed ecco un vero campione dell’enologia pugliese, complesso, elegante, in miracoloso equilibrio tra pienezza e sapidità. Il prezzo è adeguato, più di 40 euro, ma ciò che dispiace di più è la produzione davvero limitata di un simile esemplare.
Più reperibile e più a buon mercato il Rosso dei Cavalieri, Negroamaro in purezza che ad onta del prezzo di soli 9 euro a bottiglia mostra personalità da grande, con tannini davvero garbati. Si torna al Primitivo, ma in versione rosata, con il Prima Rosa, che conferma la vocazione tutta pugliese per la terza via del vino italiano. Ed è da uve Primitivo anche il vino dolce aziendale, quel D.Nero che giunge dalla notte dei tempi, con le sue viti di 70 anni. La freschezza fa da degna spalla a una dolcezza sempre composta.

Il resto della produzione comprende i Negroamaro Capitolo Laureto, Shahryar, i Primitivi Bacmione, Galvano, Majara, Oro di Taranto e Shahrazad, i blend Mamone e Rubis e uno Chardonnay che è l’unico bianco, l’Oro di Taranto.

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