NelsonIl primo passo è fatto. 9 mete a 3 (troppe) contro la Russia. Sul tabellone 53-17 per gli azzurri che restano in pista per arrivare con qualche speranza al duello finale con lIrlanda del prossimo 2 ottobre a Dunedin. Le premesse in vista della sfida con gli Stati Uniti di lunedì ci sono tutte. Daccordo, la Russia non è il migliore metro per prendere le misure alla squadra azzurra. Imbarazzante in difesa, lenta e prevedibile, lontana anni luce dagli standard che dovrebbe offrire una coppa del mondo. E allora la differenza si vede. Partita a senso unico, sale in cattedra lItalia dei giovani che in 24 minuti chiude i conti segnando la quarta meta, quella del bonus.
Parisse gioca un primo tempo da favola: una meta, un sottomano e un assist per Gori. Guida una squadra che si ritrova a memoria negli spazi lasciati dai russi. Le due mete di Giulio Toniolatti, il ritmo di Gori che duetta con il capitano lanciando interessanti segnali a Mallett e poi il pacchetto che anche con un uomo in meno si permette il lusso di portare a spasso per il campo gli avversari.
E unItalia che gioca libera da pressione anche perché la Russia ha poco da mettere sul piatto. Piace la terza linea Garbuzov, come lestremo Botvinnikov e lala Ostroushko ma la squadra di Nerush si ferma lì. Mette un po di sale sulla partita nella ripresa, quando colpisce due volte ma più per indisciplina difensiva dei ragazzi di Mallett che per propri meriti. La perla viene confezionata quando a Victor Gresev viene anche consegnato il premio di miglior giocatore del match, roba che in Nuova Zelanda non ti aspetti. Piuttosto gli azzurri sbagliano troppo dalla piazzola: Bocchino chiude con un 4 su 7, Benvenuti con un laconico 0 su 3 lasciando Bergamasco candidato unico a spedire le punizioni tra i pali, cosa che a Dunedin servirà contro lIrlanda.
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