Mobilitazione trasversale per salvare lo scalo «Qui atterra il 42% delle importazioni italiane»

«Una compagnia aerea che opera in Italia non può pensare di non farlo al Nord e di servire solo una parte del Paese». Firmato Roberto Formigoni. Il governatore lombardo avvisa Cai che «non può pensare di portare voli a Malpensa togliendoli a Linate». Certo, ammette, «la coperta è corta» ma quando «si è deciso di coprire qualcuno si è scelto Roma e questa è una musica che al Nord siamo abituati a sentire». Nord dove «si staccano il maggior numero di biglietti aerei, tra l’altro quelli business».
Valore del sistema produttivo lombardo rimarcato anche da Paolo Valentini, capogruppo regionale di Forza Italia, che pone una domanda a Cai sul perché «ha tolto a Malpensa il trasporto merci» visto che «Malpensa contribuisce a garantire annualmente il 42 per cento delle importazioni e il 29 per cento delle esportazioni italiane». E mentre l’azzurro Valentini invita la nuova Alitalia a «pensare bene a quello che fa» dati alla mano dell’allarmante crescita della cassa integrazione che «nel mese di dicembre è giunta a più 292 per cento, rispetto al 2007», il leghista Davide Boni s’associa nell’appello a Cai e punta sulla difesa di Linate invitando Roberto Colaninno a «non usare la scure sullo scalo del capoluogo». «La liberalizzazione dei voli non implica un automatico ridimensionamento di Malpensa o di Linate che, peraltro, è il terzo aeroporto nazionale per traffico passeggeri». La Lombardia, continua l’assessore regionale, ha «le carte in regola per avere due aeroporti, con due vocazioni diverse tra loro, che possono quindi convivere, senza togliere l’uno all’altro».
Un ridimensionamento di Linate che ammette Filippo Penati è «fuori da ogni logica» mentre «l’esigenza attuale è quella di avere un vero hub continentale e questo deve essere Linate, che deve mantenere la sua efficienza». Leit motiv replicato dal Pd a Palazzo Marino, «oggi proponiamo anche alla maggioranza di votare una mozione, chiara e inequivocabile, per costruire, al di là delle bandire politiche, una manifestazione comune» fa sapere il capogruppo Pierfrancesco Majorino.

Appello alla mobilitazione per evitare lo scenario di «Malpensa paralizzata e Linate massacrata». Evoluzione finale, «di questi giorni», che assicura il vicepresidente dei deputati leghisti, Marco Reguzzoni, «non abbiamo condiviso» e, dunque, «reclamiamo nuove regole del trasporto aereo».

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