Riccardo Cervelli
L'ultima soddisfazione che testimonia la bontà delle strategie aziendali intraprese negli anni è arrivata dal Messico. Agli inizi di settembre, Modelleria Brambilla, storica società di Correggio (Reggio Emilia) che realizza e commercializza attrezzature per la produzione di teste cilindri, basamenti motore, scatole cambio, collettori e altri getti complessi per veicoli a motore commerciali e industriali, ha ricevuto una commissione dalla messicana Bocar, di importo di 550mila euro per la fornitura di 6 attrezzature per la costruzione di una parte telaio, da consegnare entro il mese di dicembre del 2017.
Giusto alcuni mesi fa, durante un incontro, Gabriele Bonfiglioli, ad della società, ci aveva raccontato i pilastri della filosofia di espansione in atto soprattutto dal 2015, dopo che nel dicembre 2014 l'azienda si era quotata all'Aim, il mercato di Borsa Italiana dedicato alle piccole e medie imprese italiane. Tra questi cardini spiccava anche l'espansione del giro d'affari internazionale, sia soddisfacendo la domanda legata al core business della società, sia cercando nuovi sbocchi, vuoi all'interno del settore automotive vuoi fuori di esso.
Quest'ultima strategia richiedeva di sviluppare la capacità di progettare e realizzare attrezzature che permettono di produrre parti non destinate necessariamente alle auto, o non a quelle a propulsione tradizionale o ibrida. «I veicoli ibridi - ricorda Bonfiglioli - utilizzano motori tradizionali. Quando invece passiamo alle auto solo elettriche, come i modelli con il marchio Tesla, il discorso cambia in completamente - sottolinea l'ad di Modelleria Brambilla -. Non ci sono più le teste, con le camere di combustione, e i basamenti motore, dove scorrono i cilindri».
Molte parti di un'auto elettrica, per le cui produzioni sono necessari processi di colata, insomma, richiedono stampi diversi sia nelle forme sia nella capacità di trattare materiali differenti da quelli più usati nelle auto tradizionali. «In un modo o nell'altro l'avvento delle auto elettriche produrrà dei cambiamenti nel modo di lavorare e produrre nelle aziende automobilistiche e nei loro indotti», chiosa Bonfiglioli.
Anche per prepararsi a rispondere a richieste più diversificate, nel 2016 Modelleria Brambilla ha investito una parte del ricavato dell'Initial Public Offering (Ipo) sull'Aim nel raddoppio della superficie dello stabilimento di Correggio, passata dal 2.500 a 5.000 metri quadrati. «Del resto - aggiunge l'ad - tra il 2012 e il 2016 il fatturato dell'azienda è passato da 6 a 16 milioni, e non potevamo non ingrandirci. Allo stesso tempo - continua Bonfiglioli - abbiamo investito molto anche nell'innovazione tecnologica all'insegna del modello Industry 4.0».
Un nuovo step cruciale in direzione della diversificazione e crescita internazionale è stato compiuto negli ultimi mesi con l'accordo che prevede il reverse take-over di Modelleria Brambilla da parte della lecchese Co. Stamp (progettazione e produzione di stampi per getti in alluminio, magnesio e plastica; 46,2 milioni di fatturato nel 2016).
L'aggregazione permetterà la nascita di un primario operatore internazionale integrato, attivo nella ingegnerizzazione, produzione e vendita di stampi per la pressofusione di alluminio e magnesio, conchiglie e casse d'anima per fusioni in ghisa e alluminio (processi a gravità e bassa pressione) e stampi per materiali plastici. La fusione delle due aziende promette di far vedere nuovi successi per il Made in Italy sul mercato globale della fonderia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.