La moglie di Fassino: «Non sono la ventriloqua di Piero»

Caro direttore, le scrivo a proposito di un articolo a firma di Luca Telese pubblicato sul suo giornale. E subito mi domando: ma è possibile che sia così difficile rispettare le donne? Ci si deve appellare alla Dichiarazione universale dei diritti umani del 1948? Se Luca Telese voleva conoscere l’opinione di Piero Fassino, poteva rivolgersi a lui. Se non era e non è interessato a conoscere l’opinione di Anna Serafini, è libero nel suo disinteresse. Ciò che non si può fare è trasformare le donne in ventriloque e gli uomini in maschilisti di terz’ordine.
Nell’intervista di cui scrive Luca Telese, da politica avevo posto una questione che però è stata elusa. E nell’eluderla è stato negato il mio profilo politico, trasformandomi in una persona che attacca qualcun altro.
C’è chi dice che alcuni giornalisti non vanno mai ripresi perché poi, se mancano di etica, poi si vendicano.

Ma io ho fiducia nella libertà di stampa e nell’etica dei giornalisti, tanto che penso di poter essere, nel mio Paese, una persona libera.
E soprattutto ho fiducia nelle donne, nella democrazia e nel fatto che la politica non sia un reality. So che questa fiducia non è, forse, pienamente condivisa. Mi auguro solo che il cinismo non ci travolga.

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