Moglie in vacanza. E lui diventa spendaccione

Uomini senza macchia. E senza paura. Della moglie. Uomini veri. Disposti a spendere un bel po' di euro in più. Senza paura, appunto, di imbrattare la camicia buona al ristorante, perché, si sa, esistono le lavanderie, con la voglia di uscire di casa per incontrare più spesso e finalmente gli amici e senza paura di concedersi qualche trattamento benessere per sentirsi più tonici e ritrovare, massì, quello sguardo magnetico che fa provare, come un tempo che fu, il frisson dei predatori. Insomma, anche se sono passati esattamente cinquantacinque anni dall'uscita del cult movie di Billy Wilder, che ha dato un volto, quello di Marilyn Monroe, alle fantasie erotiche dei mariti che restano in città, le cose non sono affatto cambiate. Anzi. Quando la moglie è in vacanza, il maschio, l'italico maschio, in questo caso, visto che l'indagine ci riguarda da vicino, trova sempre e comunque, anche a 40 gradi all'ombra, l'energia per ringalluzzirsi. E spendere.
Spendere qualcosa, questo il giro d'affari innescato dal particolare e provvisorio status in Italia, come duecento milioni di euro tra lavanderie, take away, ristoranti, palestre, e centri benessere.
Lo spiffera ai quattro venti, con buona pace delle nostre consorti, l'indagine sulle «Abitudini e costumi estivi» condotta dall'Ufficio studi della Camera di commercio di Monza e Brianza su quasi 600 imprese lombarde. E sono dati che qualche problemuccio in famiglia, al rientro della moglie, potrebbero procurarlo. Vediamo nel dettaglio perché.
Una volta tornato momentaneamente single l'uomo non si accontenta di due ovette strapazzate e di una pallida mozzarella ma va di più al ristorante (34,7%). O, in alternativa, se decide di rimanere a casa per vedersi la partita o magari non il capolavoro di Wilder ma un altro illuminante film, non proprio d'essai, tipo «La moglie in vacanza, l'amante in città» con una prorompente Barbara Bouchet d'antan, si affida ai take away che in un anno in Lombardia hanno registrato un'impennata dell'8,1%. E, anche se ufficialmente il 61,3 degli intervistati, almeno in Lombardia, ha dichiarato di approfittare dell'assenza della compagna per concentrarsi nel lavoro e addirittura di amare passare il tempo da solo (57,2%), c'è anche chi non teme ritorsioni e ammette di uscire volentieri con amiche e amici (35,3%), di dedicarsi all'amato e magari trascurato hobby (19,7%), al relax (13,9%), che significa anche palestre e centri sportivi (8,7%). Quindi, per tornare da dove siamo partiti, ovvero allo sguardo magnetico di un tempo, niente di meglio, per molti single della seconda ora, che entrare nei centri estetici e benessere. Ovvero quelle più o meno accoglienti oasi di distrazione a denominazione un po' vaga che è meglio lasciare vaga ma che, comunque, hanno incrementato la loro clientela, rigorosamente maschile, dell'11,6%. Tanto poi per smacchiare giacca e cravatta e fors'anche la coscienza si va in lavanderia e tintoria (20,2% in più). In Lombardia è il caso di ricordare che sono gli uomini a rimanere di più da soli in città, mentre la partner è in vacanza con i figli: oltre il triplo, il rapporto in cifre, 78% contro il 22. Tirando le somme gli uomini soli (che restano davvero soli per non più di dieci giorni in media) spendono quasi 60 euro in più rispetto al resto dell'anno, contro i 43 euro della compagna. A proposito, e le donne?
Mica vorremmo farle diventare tutte sante adesso. L'indagine lombarda ci dice le donne, se sole in città (in media restano tali per otto giorni) vogliono ritrovare o mantenere la loro bellezza. Frequentano infatti palestre, centri sportivi ed estetici (28,6%) ma poi escono a cena fuori volentieri (24,5%) o scelgono il take away (10,2%).

Non è che il lavoro sia in cima ai loro pensieri, (49%) perché prevale la voglia di darsi alla mondanità sfrenata: il 61,2 delle donne frequenta di più amici e amiche, riscopre gli hobby (28,6%) e, col marito e magari anche i figli lontani, il relax (14,3%). Ma niente tentazioni, sembrerebbe. A proposito, com'è che finiva tra Tom Ewell e la vicina di casa Marilyn? Fantasie, solo fantasie d'estate.

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