Momodesign, ricerca e qualità per sorprendere clienti e mercati

L'ad Paolo Cattaneo: «A colpire gli stranieri è la cultura italiana»

Gigi Pavesi

È una questione di stile, italiano. La nascita di Momodesign è proprio frutto di un concetto volto alla valorizzazione di un Dna tricolore all'interno di un gruppo: creato, nel 1981, quale centro stile per la ricerca e lo sviluppo di Momo (all'epoca società leader mondiale negli accessori di lusso per auto), alla fine degli anni '90 si è trasformato in un brand internazionale. L'idea fu di Marco Cattaneo, all'epoca managing director, che nel momento in cui Momo veniva venduta Oltreoceano, pensò di staccarsi e di rilevare il brand, dove ora operano anche i figli Eleonora e Paolo, attuale ad.

«Il nostro Dna è un mix storico di tecnologia e design spiega Paolo Cattaneo ci siamo fatti le ossa con l'impegno nel mondo delle competizioni automobilistiche, puntando su prodotti che all'epoca sorpresero tutti: utilizzare fibra di carbonio, titanio e magnesio per i primi caschi, orologi e occhiali fu una scelta rischiosa ma funzionò subito». Innovazione e creatività sono rimasti i plus di un'azienda che ha nell'Italia il terzo mercato, ma esporta il 60% della produzione: l'Europa, in particolare Francia e Spagna, sono le aree che più apprezzano i prodotti Momodesign (il casco in primis, vera icona per gli appassionati), ma le prospettive sono globali. «Il marchio è conosciuto in molti Paesi: siamo presenti negli Emirati, in Cina, Australia e Giappone prosegue Cattaneo non è un luogo comune che almeno tre asset tipicamente italiani siano amatissimi dagli stranieri: il cibo, la moda e il design. Noi operiamo negli ultimi due e ho visto molto interesse a Pitti Uomo, dove c'erano migliaia di visitatori esteri: questo vuol dire che il made in Italy è più forte che mai». Momodesign segue una filosofia evidente: capire e anticipare le tendenze, puntando su ricerca e qualità per realizzare i nuovi prodotti. «È l'approccio corretto - aggiunge Cattaneo -: il mercato è sovrano come la funzionalità dell'oggetto. A quel punto si ragiona sullo stile che è il valore aggiunto di ogni creazione Momodesign e rappresenta il carattere unico e distintivo della cultura italiana. Quello che colpisce lo straniero». Se il passato e il presente è legato a caschi, orologi e occhiali, il futuro passa per l'allargamento dei settori toccati dal brand. A Pitti Uomo ha debuttato la nuova collezione di abbigliamento, dedicata interamente alla tecnologia urbana e contornata da una linea di calzature e borse.

Sempre con un design italianissimo, lo stesso che ha convinto Bulgari brand tricolore ma ora del gruppo LVMH a scegliere l'originale e tecnologica Citybike per i clienti dei suoi prestigiosi hotel a Milano e Londra. «Un desiderio è quello di occuparsi maggiormente di interior design conclude Cattaneo perché rappresenta un mondo in sviluppo che può regalarci soddisfazioni».

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