Monaco tibetano si dà fuoco: è il decimo dell'anno

Diffuso anche il filmato di un mancato suicidio che riale allo scorso 26 settembre

Un monaco tibetano buddhista si è dato fuoco oggi per protestare contro le politiche cinesi nella regione himalayana. L'episodio è stato riferito da una organizzazione non governativa che ha aggiunto che si tratta del decimo episodio avvenuto nel 2011 nella regione. «Mentre bruciava il monaco inneggiava alla libertà e all'uguaglianza», hanno riferito gli esponenti del gruppo Free Tibet, associazione con sede a Londra che ha riferito la vicenda sul suo sito web.
La tragedia del Tibet occupato e denazionalizzato dai cinesi continua nel sostanziale disinteresse del mondo, troppo interessato a non disturbare un Paese che ha un enorme rilievo dla punto di vista economico. Pochi giorni fa, tibetani in esilio hanno diffuso un drammatico video che documentava il fallito tentativo di suicidio di un altro monaco buddhista nella Cina sud-occidentale.
I suicidi riusciti dall'inizio dell'anno sono cinque, mentre in altrettanti casi i monaci - che hanno solitamente un'età compresa tra i venti e i trent'anni, sono sopravvissuti.
Il video, che dura 34 secondi ed è di cattiva qualità in quanto tremolante, è stato diffuso domenica dalla Associated Press: mostra un uomo vestito solo in parte che giace a faccia in giù sulla strada, con i piedi e la parte inferiore delle caviglie annerite e fumanti.

Sullo sfondo si può udire una donna che grida qualcosa in tibetano, mentre dietro l'uomo si vedono un'auto della polizia e alcuni poliziotti cinesi in uniforme. Uno di loro, alle fine del video, si avvicina alla macchina da presa e dice in cinese: «Niente filmati».

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