Arcivescovo di Adelaide condannato per non avere denunciato pedofilo

L’Arcivescovo di Adelaide è stato condannato a un anno di detenzione per non avere denunciato, negli anni Settanta, un sacerdote pedofilo. Egli è il prelato più anziano a essere giudicato colpevole nell’ambito delle inchieste sui reati sessuali nella Chiesa

Arcivescovo di Adelaide condannato per non avere denunciato pedofilo

L’Arcivescovo di Adelaide, Philip Wilson, è stato condannato dalla Local Court di Newcastle, Nuovo Galles del Sud, a un anno di detenzione, il massimo della pena. L’imputato si sarebbe rifiutato di denunciare alle autorità competenti un sacerdote pedofilo. Il prelato australiano, 67 anni, è il più anziano esponente della Chiesa cattolica a essere giudicato colpevole nel quadro delle inchieste avviate in tutto il mondo sugli abusi sessuali perpetrati da membri del clero.

Le accuse nei confronti dell’Arcivescovo di Adelaide fanno riferimento al periodo in cui egli era un giovane parroco della comunità di Maitland, Nuovo Galles del Sud. Negli anni Settanta, Wilson avrebbe ricevuto diverse segnalazioni circa le molestie sessuali perpetrate da James Patrick Fletcher. Quest’ultimo, sacerdote della stessa parrocchia dell’Arcivescovo oggi condannato, era stato accusato di pedofilia da alcuni chierichetti. I fedeli della comunità si sarebbero rivolti a Wilson affinché informasse le autorità ecclesiastiche e la polizia riguardo ai reati a carico di Fletcher. Nonostante le innumerevoli testimonianze inviategli, l’attuale Arcivescovo di Adelaide non avrebbe considerato credibili le tesi delle vittime, bollandole come “dicerie” intese a infangare la reputazione della Chiesa. Wilson non avrebbe mai sottoposto le accuse nei confronti di Fletcher all’attenzione dei vertici diocesani. Il pedofilo sarebbe stato condannato per nove casi di abusi soltanto nel 2004 e sarebbe morto in cella due anni fa.

Dopo quasi quaranta anni, il comportamento omissivo dell’attuale Arcivescovo di Adelaide è stato giudicato da un tribunale come reato. Wilson si è visto infliggere dodici mesi di detenzione, pena che verrà scontata agli arresti domiciliari. Una volta espiata metà della condanna, egli potrà avanzare alla Corte la richiesta di libertà vigilata. I legali del prelato avevano costantemente esortato i giudici a tenere nella dovuta considerazione le precarie condizioni di salute dell’imputato. Secondo gli avvocati dell’Arcivescovo, il carcere avrebbe aggravato le patologie di cui quest’ultimo soffre, prima tra tutte il morbo di Alzheimer.

Gli arresti domiciliari imposti a Wilson sono stati considerati dagli individui violentati da Fletcher come un “ingiustificato atto di clemenza” nei confronti di un religioso che, pur di difendere la reputazione della Chiesa, avrebbe “volontariamente occultato” le testimonianze inviategli dalle vittime del pedofilo. Le associazioni a difesa di queste ultime hanno comunque definito la sentenza “una vittoria epocale per il Paese”, sottolineando il fatto che Wilson è il più importante esponente del clero nazionale a essere sanzionato finora nell’ambito dello “scandalo-molestie”. La Conferenza episcopale australiana ha auspicato che la decisione dei giudici possa “ridare la pace” alle vittime di Fletcher, vittime rimaste inascoltate “per troppo tempo”.

L’Arcivescovo di Adelaide, prima del verdetto del tribunale, aveva rinunciato a prendere parte a eventi pubblici, ma non aveva formalmente lasciato la guida della diocesi. Egli, per il momento, non ha rilasciato dichiarazioni sul suo futuro all’interno della Chiesa di Papa Francesco.

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