Arrestati in Danimarca due presunti complici dell'attentatore

Avrebbero aiutato il 22enne a colpire a Copenaghen, dove due persone sono morte e cinque sono rimaste ferite

Il vetro forato dai proiettili del cafè di Copenaghen
Il vetro forato dai proiettili del cafè di Copenaghen

Aveva soltanto ventidue anni il danese che ha colpito una sinagoga e un convegno sulla libertà d'espressione a Copenaghen. Omar Abdel Hamid el-Hussein ha aperto il fuoco, uccidendo due persone e ferendo cinque poliziotti, prima di essere freddato dalle forze dell'ordine nel quartiere di Nørrebro.

Ha agito da solo, arma alla mano, lasciando decine di proiettili nella vetrina di un cafè dove si dibatteva del rapporto tra la religione e la libertà d'espressione, per poi spostarsi a una sinagoga e fare un'altra vittima. Ma altre persone potrebbero averlo aiutato a pianificare gli attacchi.

Lo pensa la polizia danese, che questa mattina ha annunciato di avere arrestato ieri due persone, che accusa di complicità con il ventiduenne attentatore. Sull'identità dei due non si ancora molto. I due presunti complici sono stati incriminati per avere fornito "consulenza e supporto materiale". Secondo fonti della Bbc avrebbero aiutato il killer a nascondersi e a trovare le armi. Poi l'avrebbero anche aiutato a disfarsene.

El-Hussein, scrive il sito del giornale Ekstra Bladet, prima di attaccare avrebbe postato sul proprio profilo facebook il video di un nasheed (una canzone dal contenuto religioso, quasi sempre a

cappella) del sedicente Stato islamico. Il brano è utilizzato in molta propaganda dell'Isis. Di recente è stato inserito come macabra "colonna sonora" nel filmato che mostra la decapitazione di ventuno cristiani copti egiziani.

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