Copenaghen, ucciso dalla polizia il responsabile degli attentati

Colpito a morte dalla polizia nel quartiere di Norrebro, dopo due attacchi a una sinagoga e a caffè. Era nel mirino degli 007. Sostieni il reportage

Il vetro forato dai proiettili del cafè di Copenaghen
Il vetro forato dai proiettili del cafè di Copenaghen

Si è conclusa nelle prime ore della mattina la fuga dell'uomo responsabile per le due sparatorie di ieri a Copenaghen, attentati in cui sono morte due persone e altre cinque sono rimaste ferite. Le forze dell'ordine hanno ingaggiato un uomo nel quartiere di Norrebro, colpendolo a morte, hanno poi annunciato che era lui il responsabile dei fatti di ieri.

Attacchi che prima hanno colpito un cafè a Copenaghen dove si dibatteva sul tema della libertà d'espressione e su come possa conciliarsi con il rispetto delle religioni, poi una sinagoga, sempre in città. E se nel primo caso c'è stata una vittima e tre poliziotti sono rimasti feriti, almeno trenta i proiettili conficcati nella vetrina, nel secondo un'altra persona, il guardiano del luogo di culto, ha perso la vita e altri due poliziotti sono stati colpiti.

Al centro culturale sotto attacco c'era anche il vignettista svedese Lars Vilks, autore di vignette considerate blasfeme, che rappresentavano il profeta Muhammad, che il quotidiano conservatore Jyllands-Posten aveva pubblicato nel 2005, poi riprese dalla rivista satirica francese Charlie Hebdo.

Non sembra che abbia avuto complici l'uomo che è stata ucciso. Avrebbe agito da solo, secondo la polizia, contrariamente a quanto si pensava ieri. "Era nei radar dell'intelligence", ha detto il conferenza stampa il capo dei servizi segreti, Pet Jens Madsen, senza però rivelarne l'identità.

Manca ancora un rivendicazione per i due attentati, che permetterà di capire, se come sempre l'ispirazione è jihadista, se dietro alle azioni ci sia un'organizzazione oppure l'atto isolato di un lupo solitario.

Si vedono comunque senza difficoltà diversi parallelismi con quanto avvenuto a Parigi, negli attacchi che hanno lasciato diciassette persone senza vita in pochi giorni.

Comunque sia andata, ha detto il primo ministro Helle Thorning-Schmidt al Guardian, è stato "un cinico atto di terrore contro la Danimarca".

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