Ecco perché i musulmani sciiti oggi si flagellano in strada

I musulmani sciiti rappresentano il 10-13% della popolazione musulmana mondiale. Quella che si celebra oggi è la festa più importante

Ecco perché i musulmani sciiti oggi si flagellano in strada

Decine di milioni di persone in tutto il mondo (e anche a Milano) hanno iniziato dal 3 ottobre i preparativi per le celebrazioni dell'Ashura, la ricorrenza più importante tra i musulmani sciiti, che da quattordici secoli costituisce il fulcro del pensiero spirituale e politico sciita.

L'Ashura (decimo giorno in arabo) quest'anno cade il 12 ottobre. È importante anche il giorno precedente, quello di Tasùa (nono giorno in arabo). Per commemorare Hussein, il Signore dei martiri dall'India al Pakistan, dall'Afghanistan all'Iran, dall'Azerbaijan fino allo Yemen ed al Bahrain, dalla Siria e dall'Iraq fino al Libano, gli sciiti (che credono nella successione di Alì e di suoi undici sacri discendenti a Maometto) coprono di bandiere e stendardi neri le città e le strade per ricordare quella che è probabilmente la più grande tragedia della storia dell'Islam sciita, l'assassinio di Hussain (nipote di Maometto) e di tutti gli altri uomini della sua famiglia (tranne uno) e di 72 suoi compagni, a Kerbala, nel sud dell'odierno Iraq, nel 680 d.C., ad opera dei soldati del califfo Omayyade del tempo, Yazib bin Moaviyyah.

Hussain, figlio di Alì, venne ucciso insieme ai suoi compagni per non aver riconosciuto il dominio del califfo del tempo, Yazid. Tra gli sciiti il pio nipote di Maometto viene ricordato Seyyed-u-Shuhada, il Signore dei martiri.

In occasione dell'Ashura le città sciite in diversi paesi sono teatro, soprattutto di notte, di processioni imponenti. File infinite di persone vestite di nere si battono il petto o si flagellano simbolicamente con delle catene, per esprimere il proprio lutto a ritmo dei canti e dei lamenti che narrano la tragedia di Kerbala. La gente offre acqua, tè e cibo ai passanti come voto ed in questo periodo gli sciiti fermano le attività lavorative e i negozi chiudono.

Tipica dell'Iran è la rappresentazione teatrale che si tiene nelle piazza detta Taaziyeh, la ricostruzione dei fatti storici inerenti la tragedia di Karbala. Hussein il cuore del pensiero politico sciita La fine del califfato degli Omayyadi, nel nono secolo d.C. avviene proprio per via della vendetta della gente nei confronti di questa dinastia per la tragedia.

I musulmani sciiti rappresentano il 10-13% della popolazione musulmana mondiale. Il loro nome deriva da ‘shiat Ali’ (il partito di Ali) e fa riferimento al riconoscimento di Ali ibn Abi Talib e dei suoi successori come unici legittimi successori del profeta. Tale convinzione li ha allontanati sia dai kharigiti che dai sunniti.

Gli sciiti chiamano i leader della comunità musulmana imam e, ad eccezione degli sciiti zaiditi e nizariti, li ritengono infallibili. Credono anche (ad eccezione degli zaiditi) che sia ammissibile in determinate circostanze tenere nascosta la propria fede per motivi di difesa personale, una pratica chiamata ‘taqiyya’. (GUARDA LE FOTO)

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