Il bambino italiano era stato portato dal padre a Raqqa

"Quel bambino tra i miliziani dell'Isis è mio figlio": l'appello della mamma di Belluno disperata

Il bambino italiano era stato portato dal padre a Raqqa

La storia di Ismail, il bambino di tre anni portato via dal padre, poi arruolatosi tra i miliziani dell'Isis, si arricchisce di nuovi dettagli.

La triste vicenda, che vede come protagonista un bambino di Belluno, sembra non essere ancora giunta ad una conclusione. La madre lo aveva riconosciuto in una foto: "Riportatelo da me", aveva detto. Da allora ci sono stati degli sviluppi, a raccontarlo è il Corriere della Sera.

Il padre del piccolo Ismail, Ismar Mesinovic, un bosniaco di Doboj, aveva lasciato la sua moglie, il suo lavoro da imbianchino, e la sua vita a Longarone - nel bellunese - per entrare tra le fila dell'Isis. Aveva portato con sé il figlio perché voleva che seguisse le sue orme. Ma l'impresa dell'uomo ha avuto vita breve: infatti, dopo poco tempo, da Internet è venuta a galla una fotografia che mostrava l'ex imbianchino morto. La conferma è poi arrivata dai parenti bosniaci di Ismar, che si sono premurati di far sapere alla ex moglie, Lidia, che il bambino invece stava bene.

Il Corriere della Sera ha ripreso il caso, portando delle novità. Ismail, che oggi ha 4 anni, si ritrova ad essere orfano e per di più in terra straniera. Tuttavia, il piccolo non è stato lasciato in balia del destino: pare infatti che sia stato affidato ad alcune donne di Raqqa, che gli starebbero impartendo una rigorosa educazione basata sulla sharia, che non prevede l’adozione ma pretende che nella famiglia di affido ci sia una figura paterna.

Le nuove mamme di Ismail facevano infatti riferimento a un uomo, il combattente Said Colic, pure lui bosniaco e dunque vicino al "fratello" Mesinovic. Ma anche quest’altro "padre" non ha avuto vita lunga, morto pure lui sotto il fuoco della guerra. E dunque il bambino si è ritrovato nuovamente orfano.

Nonostante gli appelli

disperati della madre per riavere il figlio, per i magistrati che hanno seguito la vicenda sarà molto difficile riporare Ismail in Italia. Ma si sa, la speranza di una madre a cui è stato sottratto un figlio non muore mai.

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