La Bce in campo contro Brexit: "Rischio per crescita Eurozona"

Un'eventuale Brexit rappresenta un rischio per la crescita dell'Eurozona. Lo dice ripetutamente la Bce nel suo bollettino

La Bce in campo contro Brexit: "Rischio per crescita Eurozona"

Un'eventuale Brexit rappresenta un rischio per la crescita dell'Eurozona. Lo dice ripetutamente la Bce nel suo bollettino, secondo cui "i rischi al ribasso sono ancora connessi all'andamento dell'economia mondiale, all'imminente referendum sulla permanenza del Regno Unito nell'Unione europea e ad altri rischi geopolitici". La stessa crescita inglese "è potenzialmente limitata dall'incertezza circa il referendum".

Le ultime stime della Bce danno una crescita dell'1,6% nel 2016 e dell'1,7% nel 2017 e nel 2018. Le proiezioni macroeconomiche per l'area dell'euro formulate nel giugno 2016 della Bce indicano un incremento annuo del Pil in termini reali pari all'1,6 per cento nel 2016 e all'1,7 per cento nel 2017 e nel 2018, ricorda l'Eurotower. Rispetto allo scorso marzo, le prospettive di crescita del Pil in termini reali sono state riviste al rialzo per il 2016 e mantenute sostanzialmente invariate per il 2017 e il 2018. Secondo la valutazione del Consiglio direttivo, i rischi per le prospettive di crescita dell'area dell'euro restano orientati verso il basso, ma risultano più equilibrati sulla scorta delle misure di politica monetaria attuate e dello stimolo che deve ancora manifestare i suoi effetti.

Il consiglio direttivo "seguirà con attenzione l’evoluzione delle prospettive per la stabilità dei prezzi e, se necessario per il conseguimento del suo obiettivo, agirà ricorrendo a tutti gli strumenti disponibili nell’ambito del suo mandato".

Brexit, Cameron invita a votare no

Il premier britannico, David Cameron, ha chiesto di "non mettere a rischio" il futuro e la stabilità economica del Regno Unito votando a favore del Brexit e ha accusato chi chiede di uscire dall'Ue di avere interessi politici. In un articolo pubblicato oggi sul giornale The Times, il capo del governo è tornato a concentrarsi sull'aspetto economico per convincere l'elettorato dell'importanza di votare per la permanenza di Londra nell'Unione europea nel referendum del 23 giugno. Nell'articolo, intitolato "Siamo più forti dentro e rischiamo tutto se votiamo per uscire", il leader conservatore afferma che il gruppo che appoggia il Brexit "è impegnato a tirare i dadi" per scommettere in un "gioco pericoloso" a fini politici."Io dico: non rischiamo. Non rischiare il tuo lavoro. Non rischiare il nostro livello di vita. Non rischiare il nostro futuro. Non prendere la mano e fare un salto nel vuoto. Pensa al neolaureato che affronta un decennio di incertezza", ha scritto Cameron. Nell'argomentare la sua posizione, il premier tory sottolinea che il mercato unico è una "fonte di forza", mentre il Regno Unito gode di una relazione speciale perché non ha l'euro come moneta ed è fuori dalla zona Schengen, senza controlli di confine. Avverte che uscire dal mercato unico colpirà gli scambi commerciali. "Quando le imprese vendono meno, impiegano meno gente. Quando gli ordini diminuiscono, la nostra economia si contrae", ha aggiunto. La pubblicazione dell'articolo giunge dopo che diversi sondaggi indicano che l'appoggio alla campagna pro Brexit è aumentato e supera chi preferisce la permanenza nell'Ue.

Padoan, rischi per l'Italia

L'Italia, essendo in Europa, è "esposta" ai rischi derivanti da un'eventuale uscita della Gran Bretagna dall'Ue, come tutto il resto del continente. Lo dice il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, prima di partecipare all'Eurogruppo, a Lussemburgo. Il tema della Brexit, afferma il ministro, "non è all'ordine del giorno" dell'Eurogruppo. Potrebbe però essere affrontato in via informale: "Certamente la Brexit prende il pensiero di tutti noi in questi giorni, quindi...capita", replica. "La Brexit è un rischio anche economico, sicuramente, non c'è dubbio. In una situazione in cui l'economia globale continua ad avere elementi di incertezza, questa ne aggiunge un altro abbastanza importante", aggiunge.

E l'Italia - aggiunge - "in quanto integrata nel sistema internazionale è esposta a questi rischi: non perché c'è un particolare rischio Italia a seguito della Brexit, ma perché fa parte dell'Europa, e quindi della zona immediatamente più esposta", conclude il ministro.

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