Boeing e Iran siglano accordo storico per 80 velivoli commerciali

Il contratto con l'Iran, per un valore di 16,6 miliardi di dollari, è stato raggiunto entro i termini della licenza rilasciata dal governo degli Stati Uniti alla Boeing lo scorso settembre.

Boeing e Iran siglano accordo storico per 80 velivoli commerciali

Boeing Company ed Iran Air hanno annunciato un accordo per 80 velivoli che comprende cinquanta 737 MAX 8, quindici 777-300ER e quindici 777-9, per un valore complessivo di 16,6 miliardi di dollari. Sulla base del Memorandum of Agreement (MOA) annunciato a giugno, il contratto è stato raggiunto entro i termini della licenza rilasciata dal governo degli Stati Uniti alla Boeing lo scorso settembre. La consegna dei primi velivoli è prevista nel 2018.

Iran Air ha già siglato un contratto miliardario con la società europea Airbus, per l’acquisizione di 118 piattaforme con consegne già iniziate. In totale, la compagnia aerea di bandiera della Repubblica Islamica dell’Iran ha acquistato dal costruttore europeo 45 aerei A320, 27 A330, 18 A330-900, 16 A350-1000 e 12 A 380. Il valore della fornitura con Airbus ammonta a 27 miliardi di dollari, che rappresenta soltanto un terzo del budget stanziato per rinnovare l’acquisto di 400 nuovi aerei di Teheran. L'attuale flotta di linea dell’Iran è composta da 250 aerei, 90 dei quali a terra per carenza di parti di ricambio.

L’accordo con la Boeing è ritenuto storico: per la prima volta dalla Rivoluzione islamica del 1979 un nuovo velivolo americano volerà sopra l'Iran. E’ anche il più grande accordo commerciale tra una società statunitense e Teheran dalla revoca delle sanzioni come parte dell'accordo sul programma nucleare iraniano.

“L’Iran merita la riconferma delle banche e delle imprese europee”

Subito dopo la revoca delle sanzioni, la Casa Bianca ha invitato le banche europee e le società internazionali a riprendere i rapporti commerciali con la Repubblica islamica. In una dichiarazione congiunta a firma del Segretario di Stato americano John Kerry e dei ministri degli Esteri di Gran Bretagna, Francia e Germania dello scorso maggio, si legge che “Teheran merita la riconferma delle banche e delle imprese europee. Non ostacoleremo le attività consentite né le imprese internazionali o istituzioni finanziarie che intendono impegnarsi con l’Iran, a patto che rispettino tutte le leggi vigenti”.

Sia le banche che le società europee ed asiatiche, mantengono una certa cautela nel siglare affari con l’Iran a causa di quelle sanzioni ancora in vigore elevate dagli Stati Uniti. L’Iran è ancora designato come uno stato sponsor del terrorismo. Sanzioni ancora in atto per la sperimentazione del programma missilistico ed il diniego dei diritti umani.

Gli istituti di credito, infine, temono le decisioni del presidente Donald Trump, che potrebbe rivedere nuovamente il rapporto con Teheran. Gli Usa hanno ribadito che non daranno mai garanzie scritte, pena anche il deterioramento del rapporto con Israele.

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