La follia demenziale della cancel culture contro i Metallica, una delle più grandi band Thrash metal di sempre e, in generale, della storia del rock. Il gruppo di Los Angeles, giunto al successo planetario dopo anni di sudata gavetta "on the road" nei locali e festival di tutto il mondo con il Black Album pubblicato nell'agosto del 1991, ha conosciuto un nuovo momento di enorme popolarità - perlomeno tra i più giovani - grazie alla quarta stagione della serie Tv Stranger Things. Nell'ultima puntata della celebre serie Netflix, infatti, Eddie Munson (Joseph Quinn) suona il riff di Master of Puppets - brano del 1986, tratto dal loro omonimo album capolavoro - in una scena epica e fondamentale che ha riportato i Metallica in vetta alle classifiche mondiali.
Ora, dopo milioni di dischi venduti in tutto il mondo e aver pubblicato una sfilza di pietre miliari dell'heavy metal (oltre al Master of Puppets, basti citare Ride the Lightning e l'album d'esordio, Kill'Em All, del 1983), qualche "TikToker" chiede i Metallica vengano "cancellati". Troppo politicamente scorretti per questi "specialisti senza spirito, edonisti senza cuore" per citare il grande Max Weber, che vogliono soffocare l'arte e la libertà con il loro neomoralismo strisciante.
Perché vogliono "cancellare" i Metallica
Accanto a una folta schiera di nuovi, giovanissimi, fan conquistati proprio grazie a Stranger Things, i Metallica hanno attirato l'attenzione di alcuni "TikToker" che hanno passato in rassegna la storia della band alla ricerca di qualche anedotto che potesse delegittimarli, arrivando ad accusare la formazione californiana di aver assunto atteggiamenti razzisti e "problematici" in passato e proponendo così di "cancellare" il quartetto dalla scena musicale. Le deliranti accuse arrivano dalla TikToker "Serena Trueblood", che ha pubblicato un video nel quale mette in fila una serie di bufale riguardanti la band, fra cui l'ex bassista Jason Newsted colpevole, a suo dire, di aver fatto il saluto nazista sul palco o, un altro ancora, in cui il gruppo prenderebbe in giro Kurt Cobain, leader dei Nirvana, dopo il suicidio (in realtà si tratta di Dave Mustaine dei Megadeth, che ha lasciato i Metallica nei primi anni '80).
Serena Trueblood afferma inoltre che il cantante dei Metallica, James Hetfield, avrebbe escluso i Body Count di Ice-T fuori da un tour dei Metallica del 1992 con i Guns N' Roses a causa della "razza" dell'artista hip-hop. La fonte sarebbe il non affidabilissimo cantante dei Guns N' Roses, Axl Rose. A smontare questa diceria ci ha pensato lo stesso Hetfield, in tempi non sospetti, prendendo una netta posizione contro il razzismo durante un concerto.
Il rock contro la cancel culture
Come ha spiegato il politologo Francis Fukuyama, la cancel culture è segno della crescente intolleranza. "Un ruolo decisivo lo gioca la tecnologia: i social media danno infatti la possibilità di isolare le opinioni, abolire il contesto e abdicare a una conversazione civile. Basta un tweet per trasformare un commento in un’onda anomala".
Un fanatismo contro cui grandi star del rock e dell'heavy metal si sono espresse, fra cui David Draiman dei Disturbed, Dee Snider dei Twisted Sister, John Dolmayan dei System of a Down, oltre ai Kiss. Perché la cultura dell'annullamento è la negazione stessa dell'arte e della cultura. Un fanatismo pericoloso, nonostante scada spesso e volentieri nel grottesco e nell'autoparodia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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