Dall'inizio dell'invasione russa, sono 400mila i cittadini ucraini che si sono rifugiati in Romania come ha reso noto il Servizio di polizia di frontiera romeno. Il problema per il Paese guidato da Klaus Iohannis, però, non teme l'ondata di profughi quanto quella di un attacco da parte di Putin tant'è che si è reso necessario un intervento da parte della vice presidente degli Stati Uniti, Kamala Harris, in visita a Bucarest, che ha sottolineato l'impegno a difendere ogni centimetro del territorio della Nato.
L'impegno degli Usa
In una conferenza stampa congiunta con Iohannis, la Harris si è complimentata con il popolo romeno che ha ringraziato da parte degli Usa. "La Romania è stata assolutamente straordinaria e ha mostrato generosità e coraggio. Ho visto come avete accolto i profughi e avete dimostrato tanto coraggio. Difenderemo ogni centimetro del territorio della Nato", ha ribadito, sottolineando come la forza dell'alleanza sia "ora più grande che mai e include il nostro impegno a sostenere i nostri principi e l'integrità territoriale". Da qui, l'invio di mille soldati americani a difendere la sicurezza della Romania e combattere a fianco del presidente Iohannis "per la sua leadership sul fianco orientale della Nato. Il rapporto Usa-Romania è forte e duraturo, che proseguirà negli anni", ha dichiarato la Harris.
La situazione a Bucarest
Nonostante le rassicurazioni a stelle e strisce, il popolo romeno vive con ansia e preoccupazione gli sviluppi del conflitto in Ucraina. Secondo quanto dichiarato da Gheorghe Epifanov a Repubblica, un interprete che aiuta i profughi in ingresso da Galati, al confine sud, i romeni che se lo possono permettere, quelli ricchi, "stanno facendo incetta di euro e dollari. Servono per essere pronti a scappare, se Putin dopo l'Ucraina prendesse di mira il nostro Paese". La paura corre sul filo occidentale delle città ucraine, bombardate nelle ultime ore: da qui l'ipotesi che anche la Romania possa diventare il prossimo obiettivo della pazzia di Mosca.
Il conflitto ucraino
Il presidente Klaus Iohannis, però, ha cercato di rassicurare i suoi connazionali. "Non abbiamo informazioni sul fatto che la Romania possa rappresentare il target di un'aggressione. D'altra parte - ha aggiunto - è molto chiaro che questa azione russa, questa guerra contro l'Ucraina, ha certamente creato una difficoltà da parte di Mosca nel produrre risultati chiari e visibili. E questa difficoltà è rappresentata dall'unità della Nato". Da qui, la certezza che la Nato farà la sua parte e la non rinuncia agli impegni presi, con la nazione e con i profughi. Per queste ragioni, è aumentata la spesa per la difesa del territorio romeno pari al 2,5% del Pil.
"Abbiamo deciso di cooperare per continuare gli sforzi per rafforzare la posizione difensiva del fianco meridionale della Nato", aggiunge Iohannis. Il presidente ha poi aggiunto che è stato discusso anche il sostegno alla Moldova, visto il gran numero di rifugiati che arrivano in questo Paese.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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