La cooperazione economica alla base della collaborazione tra Italia e Cina

Nella prima metà dell'anno l’interscambio tra Cina e Italia ha sfiorato i 35 miliardi di dollari, il 46% in più rispetto al 2020. Il segno di un partenariato sempre più importante

La cooperazione economica alla base della collaborazione tra Italia e Cina

Nei primi sei mesi del 2021, l’interscambio commerciale tra Cina e Italia ha raggiunto i 34,93 miliardi di dollari, con un aumento del 46,5% su base annua, posizionandosi al primo posto tra i principali Paesi dell’Ue, fatto che dimostra l’enorme potenziale e la forte resilienza della cooperazione pragmatica tra Cina e Italia.

Questi dati sono stati pubblicati giorni fa dall’Ufficio di Statistica della dogana cinese. Vale la pena di notare che nel primo semestre del 2021, sia l’interscambio commerciale tra i due Paesi che l’export del “Made in Italy” in Cina si sono piazzati al primo posto tra i principali Paesi membri dell’Ue.

Oggi la Cina è il primo partner commerciale dell’Italia nel continente asiatico, mentre il Belpaese rappresenta il quarto partner commerciale della Cina all’interno dell’Unione europea. L’Italia è anche il paese Ue che ha firmato il maggior numero di accordi per la vendita di prodotti agroalimentari in Cina. Dall’inizio dell’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19, grazie al supporto vicendevole nella risposta alla pandemia e alla collaborazione nella ripresa delle attività produttive, lo spirito della cooperazione sino-italiana non ha subito contraccolpi.

La Cina intende intensificare gli scambi ad alto livello con l’Italia, continuando a promuovere la costruzione congiunta dell’iniziativa “Belt and Road”, rafforzando la cooperazione nei settori dell’innovazione scientifica e tecnologica, dell’aerospaziale, delle energie pulite, dell’economia digitale e dei mercati terzi, promuovendo una cooperazione reciprocamente vantaggiosa tra i due paesi volta a ottenere maggiori risultati e a dare, insieme, slancio alla ripresa economica globale.” Queste parole sono state pronunciate a giugno scorso dal consigliere di Stato e ministro degli Esteri Wang Yi, in un colloquio telefonico con il suo omologo italiano, Luigi Di Maio.

Secondo alcuni analisti economici cinesi, grazie all’ulteriore attenuamento dell’emergenza sanitaria in Italia, nel secondo semestre dell’anno la cooperazione economico-commerciale tra i due Paesi vedrà un ulteriore rafforzamento, e l’interscambio commerciale registrerà anche un nuovo record storico, la cooperazione in ambito economico e commerciale continuerà ad essere la base della collaborazione pragmatica tra i due Paesi.

Sia la Cina che l’Italia hanno la necessità di continuare ad impegnarsi per innalzare il livello della loro cooperazione e dell’interscambio commerciale”. L’ambasciatore cinese a Roma, Li Junhua, ritiene che da un lato sia necessario ridurre al minimo le conseguenze negative portate dalla pandemia alla stabilità della catena industriale e della fornitura a livello globale, e stimolare le imprese dei due Paesi a portare avanti l’e-commerce transnazionale e le “fiere digitali”, aprire a pieno regime le varie modalità di trasporto - tra cui quello su rotaia di China Railway Express - per rendere più scorrevole il trasporto delle merci. D’altro canto occorre trasformare in realtà operative i consensi raggiunti in materia di collaborazione; in questo modo sempre più imprese dei due Paesi, particolarmente quelle di dimensioni medie e piccole, giocheranno un ruolo sempre più importante nella cooperazione pragmatica tra Cina e Italia a maggiore beneficio dei cittadini.

Dimensione, apertura e potenzialità”, sono le tre parole chiave pronunciate dall’ambasciatore cinese in Italia, Li Junhua, in un’intervista concessa recentemente ai media italiani, e che interpretano il suo ottimismo per le prospettive delle imprese italiane in Cina. Anzitutto, la Cina conta una popolazione di 1,4 miliardi di persone, di cui 400 milioni costituiscono la classe media; un numero molto importante che rappresenta un mercato enorme ed immense opportunità. Nei prossimi dieci anni, la quota totale di acquisto dall’estero supererà probabilmente i 22 mila miliardi di dollari. In secondo luogo, la Cina sta accelerando la propria apertura nei confronti dei capitali esteri in diversi settori, compresi quelli finanziari mentre l’ambiente del business continua ad essere ottimizzato. Nel 2020, gli investimenti esteri in Cina hanno registrato una crescita dell’81% su base annua. Terzo, lo sviluppo innovativo, l’economia digitale, la tutela dell’ambiente ecologico e la vita sana in ambito sanitario costituiranno l’aspetto principale della futura crescita e i due Paesi presentano grandi potenzialità di cooperazione.

Il 2022 sarà l’Anno della Cultura e del Turismo Italia-Cina e si terranno i “Giochi Olimpici Invernali di Beijing”; inoltre l’Italia ospiterà nel 2026 anche la successiva edizione delle Olimpiadi Invernali, i due Paesi quindi hanno un enorme spazio di cooperazione anche nel settore culturale, turistico e sportivo. Nel complesso, con l’obiettivo di ampliare le opportunità commerciali per le imprese di entrambi i paesi, in particolare per le PMI - aiutandole a superare l’emergenza sanitaria e a riprendere vitalità - sarà particolarmente necessario ottenere risultati eccellenti nella cooperazione concreta tra Cina e Italia.

Negli ultimi anni, di fronte al crescente protezionismo nel commercio internazionale e al rallentamento della globalizzazione economica, la Cina ha sempre promosso attivamente la cooperazione internazionale, introducendo una serie di misure volte a creare un’apertura più energica e di più alto livello. Così facendo, ha promosso sia il proprio sviluppo che quello comune del resto del mondo. In un’intervista concessa al China Meida Group, Gianpaolo Bruno, trade commissioner dell’Italian Trade Agency Beijing Office, nonché coordinator degli ITA Offices in China and Mongolia, ha sottolineato che l’apertura di alto livello del mercato cinese ha aperto enormi spazi alle imprese italiane e che la Cina rappresenta il mercato prioritario per il suo paese.

Sicuramente l’apertura del mercato cinese, il crescente interesse dei consumatori cinesi ai prodotti italiani di qualità apre molti spazi di mercato per le nostre imprese. Per l’Italia e in generale per i Paesi stranieri in questo momento il mercato cinese è l’unico mercato che sta mostrando segnali di crescita ed è in fase di sistematica accelerazione. Quindi, per quanto riguarda l’Italia, rappresenta un mercato assolutamente prioritario in questo momento. Praticamente rappresenta un terzo della domanda globale in questo momento, il principale mercato al mondo per la maggior parte dei prodotti, sia beni di consumo sia beni di investimento.

Quindi guardiamo con grande ottimismo al futuro di questo mercato e quindi ci stiamo preparando per predisporre adeguate strategie di marketing e di supporto per le imprese italiane perché possano approfittare anche dei provvedimenti di liberalizzazione assunti dal governo recentemente, con la riforma ad esempio della legge sugli investimenti esteri e con un ampio spettro di provvedimenti finalizzati a facilitare l’accesso delle merci straniere sul mercato.”

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