Danimarca, arrestato presunto "assassino al soldo di Teheran"

Il governo danese, dopo avere biasimato le “violazioni della sovranità nazionale” operate finora dagli emissari di Teheran, ha esortato i vertici Ue ad adottare “sanzioni” ai danni della Repubblica islamica

Danimarca, arrestato presunto "assassino al soldo di Teheran"

In questi giorni ha avuto inizio un duro scontro diplomatico tra Danimarca e Iran. Il dissidio si è sviluppato in seguito all’arresto, da parte della polizia scandinava, di un presunto “assassino al soldo di Teheran”. L’uomo sarebbe stato inviato dalla Repubblica islamica in Danimarca con il compito di assassinare il leader della minoranza araba iraniana, riparato proprio nel Paese nordico. Copenaghen ha subito accusato il governo degli ayatollah di pianificare “omicidi politici” sul territorio europeo, ma Teheran ha replicato dichiarandosi “vittima di un complotto internazionale”.

La polizia danese, con l’aiuto delle autorità di Stoccolma, ha recentemente effettuato diversi arresti in territorio scandinavo. Tra i soggetti fermati vi è anche un cittadino norvegese di origini iraniane, il quale sarebbe, ad avviso dell’intelligence di Copenaghen, un "sicario" della Repubblica islamica. Costui avrebbe ricevuto dalle autorità del Paese asiatico l’incarico di uccidere un importante esponente, da anni riparato in Danimarca, dell’Arab Struggle Movement for the Liberation of Ahvaz (Asmla), formazione politica che si batte per l’indipendenza della provincia iraniana di Ahvaz, territorio abitato da una consistente minoranza araba.

Il primo ministro danese, Lars Lokke Rasmussen, ha definito “inaccettabili” le “operazioni sotto copertura” condotte da Teheran sul suolo danese e dirette a eliminare personalità politiche scomode rifugiatesi in Europa. Copenaghen ha quindi reagito richiamando in patria il proprio ambasciatore nella Repubblica islamica. Il premier danese, inoltre, ha sollecitato l’Unione europea affinché vengano al più presto adottate “sanzioni” a carico del Paese asiatico. Rasmussen ha dichiarato: “Noi, insieme agli alleati europei, reagiremo con forza alle violazioni della sovranità nazionale operate dagli emissari di Teheran.” Sostegno alla linea anti-iraniana annunciata dalle autorità di Copenaghen è stato espresso da Mike Pompeo, Segretario di Stato americano, il quale ha affermato: “La polizia danese ha arrestato un assassino al soldo del regime iraniano. Per più di quarant’anni, l’Europa è stata il principale obiettivo dei progetti terroristici di Teheran. Il governo americano incoraggia i Paesi europei ad adottare una risposta comune alla minaccia iraniana, la quale attenta alla sicurezza e alla prosperità del continente.”

La Repubblica islamica ha respinto con forza l’accusa di pianificare l’assassinio degli esponenti dell’opposizione residenti in territorio europeo. Un portavoce del ministero degli Esteri di Teheran ha quindi definito “infondate” e “ridicole” le tesi avanzate dalle autorità danesi e ha poi affermato che l’Iran sarebbe “vittima di un complotto” inteso a pregiudicare le relazioni tra tale Paese e i membri Ue.

All’indomani dell'attentato avvenuto lo scorso settembre ad Ahvaz durante una parata militare, la Repubblica islamica aveva puntato il dito proprio contro la Danimarca, accusandola di “offrire riparo” agli ideatori della strage e ai “nemici

dell’Iran”. Secondo i media occidentali, da allora il Paese degli ayatollah avrebbe pianificato diverse “operazioni sotto copertura” da condurre in territorio scandinavo e dirette a eliminare i “cospiratori”.

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