La Danimarca va alla destra. Anzi, all'estrema destra. Il fiume di voti che stanno raccogliendo i partiti critici dell'Unione Europea è ormai una realtà politica che difficilmente può passare in secondo piano.
A Copenaghen, infatti, i conservatori conquistano 90 seggi sui 179 disponibili e potranno governare senza problemi per tutta la legislatura. Ma a soprendere è soprattutto quel 21% di consensi che sono finiti a Kristian Thulesen Dahl, leader del Partito del Popolo danese.
Una campagna completamente improntata nella lotta all'immigrazione e nella critica al processo di integrazione europea, quella del Partito del Popolo danese che ora avrà un ruolo chiave nella formazione del governo di Lars Lokke Rasmussen, il candidato premier del blocco conservatore. "C'è una maggioranza che ritiene che la Danimarca abbia bisogno di un nuovo governo e ci ha dato la possibilità di riprendere quelle chiavi", ha detto Rasmussen. Ma non può festeggiare fino in fondo: il suo partito liberale, infatti, ha perso il 7% dei consensi ed ha lasciato al Partito del Popolo il primato nella coalizione di centro-destra.
Anche da Matteo Salvini arrivano i complimenti per il partito nazionalista danese: "Anche in Danimarca il partito 'populista e xenofobo' vola, superando il 20% dei voti alle elezioni, secondo partito del Paese. Mi chiedo perché chi vuole vivere tranquillo, lavorare e controllare l'immigrazione, diventa POPULISTA e XENOFOBO".
Intanto ora a Copenaghen i social-democratici della premier uscente Helle Thorning-Scmidt si leccano le ferite. "abbiamo perso per un soffio", ha detto la leader della sinistra danese che resta il primo partito con il 26.3% dei voti. "Sono convinta che Loekke (Rasmussen) ami il nostro Paese - ha aggiunto - e dovrebbe essere felice di ereditare una Danimarca in gran forma". La destra ha vinto la battaglia elettorale grazie alla lotta all'immigrazione.
Copenaghen, infatti, spinta dall'opinione pubblica ha ristretto le maglie del suo sistema di accoglienza e non ha accettato la redistribuzione di migranti stabilita dall'Unione Europea. La Danimarca, infatti, ha fatto appello alla clausola di esclusione che, come Irlanda e Gran Bretagna, le permette di non ospitare i profughi. Così ha trionfato il Partito del Popolo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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