Disney sempre più "woke" e politicamente correttissima, come piace ai liberal: la spinta "inclusiva" e "arcobaleno" del colosso è ormai un dato di fatto. Nel nuovo Lightyear: la vera storia di Buzz, ultimo film della Pixar che uscirà nelle sale italiane il 15 giugno - spin-off di Toy Story che racconta la storia delle origini dell'eroe che ha ispirato il giocattolo Buzz Lightyear - fra i protagonisti ci sarà una coppia omosessuale, due donne che concepiranno anche un figlio. Nel film d'animazione è stato inserito anche il primo bacio tra persone dello stesso sesso in un film Pixar: quello tra il comandante di lunga data e migliore amica di Buzz, la ranger spaziale Alisha Hawthorne (doppiato da Uzo Aduba ), e sua moglie, giusto per non farsi mancare nulla. È l'ossessione che spinge le multinazionali a rappresentare le minoranze (etniche, di "genere") in ogni prodotto che lanciano sul mercato.
Ecco il primo bacio gay in una pellicola Pixar
A tal proposito, l'attrice afroamericana di Orange is the new Black, spiega che "vedere una coppia gay innamorata in modo significativo è importante per tutti". Già, come se queste scene mancassero nelle produzioni hollywodiane e nei prodotti dell'intrattenimento mainstream, che sta celebrando in pompa magna il Pride Month. Il bacio è stato inizialmente tagliato dalla pellicola, ma i dipendenti Lgbtq della Pixar hanno protestato, dopo aver inviato una lettera aperta ai dirigenti della Disney. La pressione mediatica del caso ha costretto Disney a rivedere i suoi piani e a inserire così la scena nella pellicola, onde evitare boicottaggi e altre proteste.
Attori e produttori festeggiano. Secondo Chris Evans, celebre attore doppiatore americano di Buzz Lightyear, "è fantastico che il bacio sia tornato nel film". Inoltre, secondo il produttore Galyn Susman, è importante "mostrare tutte le persone meravigliose che ci circondano, rappresentando tutti, comprese le coppie dello stesso sesso".
Disney, metà dei personaggi Lgbt
D'altro canto, il nuovo corso ultra-arcobaleno di Disney era stato ampiamente annunciato nelle scorse settimane quando un dirigente del colosso ha promesso "più inclusività" nelle produzioni, e che il gigante dell'intrattenimento avrebbe lavorato per far sì che i gruppi "sottorappresentati", come le minoranze razziali e la comunità Lgbtq, rappresentassero "almeno il 50% dei suoi personaggi entro la fine dell'anno". "Sono qui come madre di due bambini omosessuali, in realtà", ha detto Burke durante la videochiamata diffusa sui social. "Un bambino transgender e un bambino pansessuale, e anche come dirigente". Disney annunciò dunque che il 50% dei personaggi regolari e ricorrenti del suo universo proverrà da "gruppi sottorappresentati" e dalle minoranze. Tuttavia, sarebbe improprio parlare di una vera e propria svolta per Walt Disney. Negli ultimi anni, infatti, la multinazionale ha deciso di sposare l'ideologia woke, prestando sempre più attenzione alle istanze delle minoranze e del mondo progressista in generale.
Basti pensare alla Pride Collection lanciata su Disney + questo mese per celebrare il Pride Month, con una raccolta di tutti i titoli che celebrano le
minoranze, Lgbtq su tutte. C 'è un problema, però: fra un po' ci sarà davvero da chiedersi, più che altro, quali nuovi film o serie tv Disney in uscita non siano pervasi dall'ideologia woke e dall'ossessione per le minoranze.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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