"Non sono più bella: fatemi morire" E il giudice le dà il permesso

Una donna ha chiesto di interrompere le cure per la dialisi. La causa di tutto? Ha perso la bellezza, la giovinezza e lo splendore.

"Non sono più bella: fatemi morire" E il giudice le dà il permesso

Certe volte basta poco per mettere fine alla propria vita. Per una donna è bastato perdere la giovinezza e lo splendore di un tempo per rifiutare le cure per la dialisi. Oltre alla scelta della donna, a dir poco controversa, ha fatto seguito quella del giudice, che le ha accordato il permesso.

"Il diritto di rifiutare le cure si estende al declino dei trattamenti che, se somministrati, salvano la vita del paziente", ha detto il giudice alla corte. "Questa posizione riflette il valore che la società pone sull'autonomia personale in materia di trattamento medico e il diritto del paziente di scegliere se accettare o rifiutare le cure mediche. Quando un paziente rifiuta le cure mediche salvavita la corte può intervenire solo nei casi in cui il giudice è convinto che il paziente non abbia la capacità mentale di decidere se accettare o rifiutare tale trattamento".

Infatti la donna, che vuole rimanere nell'anonimato, è cosciente e perfettamente in grado di sottrarsi al trattamento renale che, ad oggi, le ha permesso di sopravvivere. Nel report rilasciato dal giudice a sostegno della sentenza, si evincono particolari sulla vita della donna che viene descritta come egocentrica e impulsiva.

Tant'è vero che avrebbe alle spalle quattro matrimoni falliti e l'abitudine di bere. Inoltre ha sempre rifiutato tutto ciò che può essere definito "tradizionale", scegliendo di vivere sempre all'eccesso.

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