Ecco la moglie di Coulibaly all'aeroporto di Istanbul

Gli 007 francesi danno la caccia a Hayat Boumeddiene. Ma la moglie del killer di Montrouge si troverebbe già in Siria

Hayat Boumeddiene all’aeroporto di Istanbul mentre passa la dogana
Hayat Boumeddiene all’aeroporto di Istanbul mentre passa la dogana

All’indomani della storica mobilitazione contro il terrorismo e per la tolleranza, è ancora massima allerta in Francia: la minaccia jihadista resta alta e il governo ha rafforzato la sicurezza attorno a scuole e luoghi di culto ebraici e attorno a tutti i "siti sensibili". L'intelligence francese sta dando la caccia a Hayat Boumeddiene, la compagna di Amedy Coulibaly, l’uomo che ha ucciso quattro ostaggi in un supermercato di Parigi. Un video girato dalle telecamere a circuito chiuso dell’aeroporto di Istanbul la mostrerebbe all'arrivo in Turchia, mentre passa attraverso la dogana e mostra i documenti a un agente.

La donna ripresa nel video indossa un hijab bianco, il velo islamico che copre testa e spalle lasciando scoperto il volto, ed è in compagnia di un giovane, con la barba e i capelli lunghi. I documenti che i due mostrano sono passaporti elettronici, che l’agente turco verifica tramite il lettore ottico. Le immagini risalirebbero all’arrivo della Boumeddiene in Turchia il 2 gennaio, ma la Bbc precisa che l’autenticità del video e l'identità della donna ripresa non sono ancora state confermate ufficialmente. Il ministro turco degli Esteri Mevlut Cavusoglu ha confermato che "la donna più ricercata di Francia" è arrivata in Turchia da Madrid il 2 gennaio, prima di partire per la Siria l’8 gennaio. Cavusoglu ha aggiunto che c’è un video che la mostra in aeroporto.

Il premier Manuel Valls ha detto che Coulibaly "aveva senza alcun dubbio almeno un complice".

Dal giorno del massacro al supermercato, venerdì scorso, le ricerche sono concentrate soprattutto sulla sua compagna, Hayat Boumeddiene: non si sa dove sia, ma il video che pubblichiamo accerta che ha appunto lasciato la Francia una settimana prima, il 2 gennaio, arrivando in Siria attraverso la Turchia.

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