Elezioni presidenziali in Portogallo, vince il centrodestra con oltre il 52%

Se il risultato sarà confermato nella notte dai dati reali Marcelo Rebelo de Sousa, 67 anni, subentrerà il 9 marzo al capo dello stato uscente, suo ex compagno di partito nel conservatore Psd

Elezioni presidenziali in Portogallo, vince il centrodestra con oltre il 52%

Dopo lo spoglio del 97,4% delle schede, a risultati quasi definitivi, il candidato del centrodestra Marcelo Rebelo de Sousa vince le elezioni presidenziali portoghesi con il 52,7% contro il 22,3% al candidato di area socialista Antonio Sampaio de Novoa e il 10% all'esponente del Bloco de Esquerda Marisa Matias. La candidata socialista Maria de Belem è quarta con il 4,7%.

Se questo risultato sarà confermato nella notte dai dati reali Rebelo de Sousa, 67 anni, subentrerà il 9 marzo al capo dello stato uscente, suo ex compagno di partito nel conservatore Psd, ma con le mani più libere rispetto al governo del premier socialista Antonio Costa, arrivato al potere benché sconfitto nelle urne il 4 ottobre dal premier uscente conservatore Pedro Passos Coalho. Costa ha realizzato un "ribaltone" grazie all'appoggio della sinistra radicale del Bloco de Esquerda, vicino a Podemos e a Syriza, la cui candidata Marisa Matias oggi è arrivata terza con l'8-11%, e dei comunisti-verdi del Cda.

Figlio dell'ex-ministro conservatore Baltasar Rebelo de Sousa, Marcelo, come viene chiamato familiarmente in tutto il Portogallo, è uno dei protagonisti della vita politica del paese dalla rivoluzione dei garofani del 1974 contro la dittatura salazarista. È stato giornalista, ha fondato fra l'altro il settimanale Expresso, ministro e leader del partito conservatore Psd dal 1996 al 1999 (sostituito nell'incarico dal futuro presidente della Commissione europea Manuel Barroso) professore universitario di diritto.

Ma Marcelo Rebelo Duarte Nuno de Sousa, questo il suo nome intero, è diventato un personaggio molto popolare nel Paese negli ultimi anni come commentatore politico televisivo. Il più ascoltato e il più autorevole, "Il professore". Una tradizione in Portogallo, dove altri leader arrivati poi ai vertici dello stato, come l'ex-premier socialista Josè Socrates, hanno conquistato spazio e popolarità facendo i commentatori della politica negli studi televisivi.

Nella campagna elettorale "Il Professore" ha tenuto a mettere avanti una volontà di dialogo, spiegando che "un presidente è un arbitro, e l'arbitro non fa i gol". Ma la sinistra lo sospetta essere un sottomarino del centrodestra, con la missione di affondare il fragile governo di sinistra di Costa, appoggiato dall'esterno da Bloco de Esquerda e Cdu.

Una formula che cerca di imitare in Spagna il segretario socialista Pedro Sanchez, nel temtativo di mandare a casa il premier uscente il Pp Mariano Rajoy. Cavaco era stato costretto in novembre ad accettare l'esperimento di Costa non potendo rinviare il paese alle urne a causa della tregua elettorale imposta dalle presidenziali in gennaio.

Se la tenuta del governo, l'attuazione degli accordi di contenimento della spesa pubblica con l'Ue, Rebelo potrà rimandare il governo a casa e sciogliere il parlamento. Il regime semipresidenziale portoghese dà al capo dello stato poteri notevoli, perfino quello di dichiarare la guerra.

Diversi analisti prevedono un ritorno

alle urne in autunno quando Costa potrebbe non riuscire a fare votare al parlamento il bilancio dello stato per il 2017, per i veti incrociati dell'opposizione di centrodestra e dei suoi alleati di sinistra.

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