Florida mattatoio, incubo dei genitori

Occorre prenderne atto, le scuole degli Stati Uniti sono diventate mattatoi

Florida mattatoio, incubo dei genitori

E ro davanti alla Camera dei deputati quando sono cominciate ad arrivare via internet le prime notizie dell’ultima strage in una scuola americana, stavolta in Florida, dove diciassette ragazze e ragazzi sono stati fucilati.

Ho tre figli nati in Italia che ora frequentano le scuole della Florida. La strage è avvenuta a Parkland, a mezz’ora dal liceo dei miei figli. È l’ennesima mattanza: stavolta il pazzo ha sentito le voci di dentro che gli ordinavano di uccidere le voci di fuori. Finora li ho considerati atroci ma sporadici incidenti. Li ho anche raccontati su queste pagine. Ho visto vissuto e cercato di capire.

Ma ormai, occorre prenderne atto, le scuole degli Stati Uniti sono diventate mattatoi. E se hai dei figli lì, ti sembrano già nel braccio di una morte a sorteggio, tutto dipende dal dipende dal pazzo di turno. Io amo l’America e difendo persino il Secondo emendamento della Costituzione di quel Paese che consente di portare armi per difendere vita e libertà.

Ma qui siamo oltre. Il carnefice di Parkland si chiama Nikolas Cruz ed ha lo stesso cognome del senatore Ted che durante la campagna elettorale mise su Youtube se stesso mentre abbrustoliva il bacon sulla canna fumante della sua mitragliatrice da giardino. Qualcuno dirà: hai visto? Se si tratta dei tuoi figli, protesti. È vero. Lo confesso.

L’America è grande nel bene e nel male e seguito a considerarla una seconda Patria. Ma preferisco di gran lunga la prima, purché liberata dal cialtronismo a cinque stelle che fa strage di cultura, ideali e rimborsi spese.

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