La folla e le ore in coda per salutare Elisabetta. Carlo: "Lei è la Storia"

La processione a Edimburgo dietro al feretro portato a St. Giles. E il discorso a Westminster

La folla e le ore in coda per salutare Elisabetta. Carlo: "Lei è la Storia"

A Londra le prime due persone in fila, Vanessa e Anne, per rendere omaggio alla Regina sono state individuate alle 17.12 del pomeriggio di ieri. Le attendeva un'attesa di più di 48 ore dato che il feretro di Elisabetta a quell'ora era appena arrivato alla Cattedrale di St.Giles, a Edimburgo. Nella capitale scozzese solo un paio di mesi fa, si respirava una elettrizzante aria di festa, le strade erano piene di giovani accorsi per uno dei Festival teatrali più importanti d'Europa.

Ieri, nelle vie ugualmente intasate l'atmosfera era però del tutto diversa. Centinaia di persone hanno riempito la città, per seguire da vicino la processione che ha accompagnato il feretro dell'ultima Regina. Dietro a lei, i suoi quattro figli, tutti in uniforme militare a parte Andrea, l'unico in vestito scuro con un pugno di medaglie appuntate sul petto, le poche rimastegli dopo il suo coinvolgimento nel caso Epstein. Nel luogo che la sovrana visitò per la prima volta nel 1953, in un silenzio rotto soltanto dalle indicazioni degli assistenti al traffico (e da un ventenne che ha lanciato insulti proprio in direzione del principe Andrea ed è stato poi arrestato) la gente è rimasta in piedi per ore, nella speranza di poter aver accesso alla Cattedrale dove il corpo di Elisabetta rimarrà esposto al pubblico fino a questo pomeriggio.

Quanto c'è di dolore sincero e dove inizia la sacra rappresentazione del dramma collettivo tanta cara agli inglesi? Il confine, in questi giorni convulsi, a tutti quelli che britannici non sono, appare veramente molto sottile. Queste lunghissime giornate, dense di cerimonie arcaiche e di multiple proclamazioni, stridono con l'immagine di un Paese moderno dove la vita è tutta online. Eppure nel Regno di Elisabetta e adesso di Carlo, modernità e culto della tradizione, sono sempre andati a braccetto, nella consapevolezza che senza la seconda non esisterebbe la prima. Ieri il nuovo sovrano, con Camilla, ha fatto il suo primo discorso al Parlamento riunito, pochi minuti per ricordare la devozione della madre al Paese che tanto bene Westminster rappresenta, cuore pulsante della democrazia, «dove si avverte il peso della Storia in tutto quello che ci circonda». In passato Carlo, con le sue convinzioni «eccentriche», si era rivelato per molti politici una spina nel fianco, ma ieri nessuno ha voluto perdersi lo spettacolo. Anche Jeremy Corbyn che non si è mai inginocchiato di fronte ad Elisabetta, era presente in abito e cravatta scura. Subito dopo, il nuovo re si è recato in Scozia, nella residenza ufficiale di Holyroodhouse per ricevere le chiavi della città. Presente, a Edimburgo, anche il primo ministro Liz Truss, che si appresta a riunire nuovamente le Camere per approvare un budget d'emergenza subito dopo il funerale di Elisabetta.

In serata i figli della Regina hanno preso parte ad una veglia privata. William e Harry e le consorti invece non erano in Scozia, ma il secondogenito di Carlo e Diana ha finalmente reso omaggio alla nonna scomparsa.

In modo molto più informale del fratello, più consono al suo carattere, ha postato una bella foto di lui, assieme ad una Regina sorridente. Nel ricordare «il contagioso sorriso della nonna» concludeva: «sorridiamo anche noi, pensando che tu e il nonno siete nuovamente riuniti».

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