Germania, profugo afghano arrestato con l'accusa di crimini contro l'umanità

L’incriminazione del profugo afghano ha subito indotto i nazionalisti di AfD ad accusare la Merkel di avere esposto la Germania all'arrivo di "delinquenti da ogni parte del mondo"

Germania, profugo afghano arrestato con l'accusa di crimini contro l'umanità

In Germania sono in questi giorni esplose feroci polemiche circa la presenza di criminali di livello internazionale tra i profughi ammessi nel Paese a partire dal 2015 per effetto delle politiche pro-accoglienza varate dalla Merkel.

Tali critiche all’indirizzo dell’esponente Cdu sono state suscitate dal recente arresto a Monaco di Baviera, da parte della polizia federale, di un rifugiato afghano 26enne, accusato di essere in realtà l’autore di crimini contro l’umanità. Il presunto passato delinquenziale del cittadino straniero, entrato in Germania proprio grazie alla linea pro-migranti sposata negli ultimi anni dalla cancelliera, è stato ricostruito dai magistrati titolari delle indagini.

Secondo i procuratori federali, il soggetto fermato, Ahmad Zaheer D., sarebbe infatti un ex ufficiale dell’esercito regolare di Kabul e, prima di raggiungere la Germania ed essere da questa riconosciuto come meritevole di asilo politico, si sarebbe macchiato di “raccapriccianti violenze” ai danni dei detenuti delle carceri afghane. In particolare, il militare avrebbe praticato abitualmente la tortura nei riguardi dei prigionieri sottoposti alla sua sorveglianza, i quali sarebbero stati da lui martoriati mediante molteplici strumenti di sevizie: manganelli, scudisci, scariche elettriche, ganci da macellaio.

Sempre a detta degli inquirenti, le violenze perpetrate in passato dall’ufficiale 26enne ai danni dei detenuti avrebbero determinato la morte di molti di questi ultimi. Egli avrebbe quindi fatto costantemente scempio dei cadaveri delle sue vittime, staccando pezzi di carne dai corpi inanimati per usarli come “trofei personali” da esibire ai suoi colleghi militari.

Alla luce di tale raccapricciante passato, i procuratori tedeschi hanno deciso di processare per direttissima Ahmad Zaheer D. per crimini contro l’umanità. Il rinvio a giudizio del profugo afghano ha però immediatamente indotto i nazionalisti di AfD ad accusare la Merkel di avere esposto il Paese all’arrivo di “delinquenti da ogni parte del mondo” e di avere finora accordato con estrema generosità agli stranieri lo status di rifugiato politico. Critiche allo scarso rigore mostrato in questi anni dai funzionari di Berlino nell’esame delle istanze di asilo presentate dai migranti sono però state lanciate anche da alcuni esponenti dello stesso partito della canelliera.

Diversi rappresentanti della Cdu, come ad esempio il vicesegretario Thomas Strobl, hanno infatti esortato

l’esecutivo federale a rendere più stringenti i requisiti che gli stranieri devono rispettare per potere entrare in territorio tedesco, al fine di individuare e respingere all’istante quelli dal passato oscuro.

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