Una vera e propria lista contenente i nomi dei consacrati che in questi anni hanno coperto gli abusi che sono avvenuti all'interno degli ambienti ecclesiastici: non è una novità assoluta, ma di solito ad emergere sono i nomi di coloro che vengono direttamente accusati di abusi, non quelli di chi potrebbe aver insabbiato gli episodi, magari procedendo col trasferire da una diocesi all'altra un sacerdote accusato di violenze sessuali o evitando di denunciare fatti di cui si è venuti a conoscenza.
La Chiesa cattolica sta combattendo una battaglia, che è anche abbastanza aspra, per la trasparenza. E in Germania, dove si lavora in funzione di una svolta tanto definitiva quanto progressista - una svolta che punta a modificare più di un meccanismo persistente attorno alla gestione degli affari ecclesiastici - , non hanno timore di rivoluzionare la prassi. L'autore della mossa della lista, che potrebbe essere presto imitata in altre realtà episcopali, è il nuovo vertice della Conferenza episcopale teutonica: Georg Baetzing, che è anche il successore del cardinale Reinhard Marx e la figura di riferimento del "cammino sinodale" intrapreso dall'Ecclesia tedesca.
Molti vescovi che operano in Germania sono convinti che esista uno spazio per modificare la dottrina di base: dall'abolizione del celibato al nuovo rapporto dottrinale che dovrebbe intercorrere tra cattolicesimo ed omossessualità, passando ancora per la gestione laicale dalle parrocchie e dal consentire alle donne di ricoprire dei ruoli di vertice. L'assemblea tedesca, che si è data un paio d'anni per decidere, potrebbe persino allontanarsi da Roma, nel senso del Vaticano.
Non a caso in questi mesi è stato più volte citato il termine "scisma". L'iniziativa di Baetzing va interpretata a partire da questo dibattito culturale. Una dialettica da cui dipende in parte il futuro dell'intera Chiesa cattolica. I tradizionalisti, che non sono affatto d'accordo sulla direzione individuata dall'episcopato tedesco e che accusano spesso i progressisti di "protestantizzazione", hanno spesso accusato le alte sfere ecclesiastiche di dover recuperare qualcosa in termini di "credibilità", in specie dopo gli scandali legati agli abusi degli ultimi anni. Baetzing potrebbe aver deciso di operare in questo senso.
La lista, come ripercorso da IlMessaggero, contiene anche nomi pesanti: è presente pure qualche vescovo, oltre a qualche dirigente diocesano laico. Per ora la trasparenza riguarda solo una diocesi specifica, quella di Limburg. Ma è facile pronosticare che nel futuro prossimo altre iniziative simili possano essere intraprese. Nell'elenco, è presente anche il predecessore di Baetzing nella diocesi interessata, ossia monsignor Franz Kamphaus. Papa Francesco, nel corso del suo pontificato, è intervenuto più volte sulla necessità della trasparenza. Si tratta di una battaglia che Bergoglio sta combattendo in ogni settore. Ma Baetzing è persino andato oltre la norma. Adesso il contesto ecclesiastico dovrà fare i conti con un precedente di peso: perché - ci si potrebbe chiedere - non pubblicare altre liste simili a questa?
La Chiesa tedesca continua a muoversi in maniera autonoma anche nel contesto internazionale.
Questo è un altro elemento di riflessione che può essere dedotto dalla scelta fatta da Baetzing, che da una parte ha contribuito a rompere un velo di Maya attorno alla questione degli abusi e dall'altra ha rivendicato una certa indipendenza pratica dalla tradizione, che per ora non aveva previsto che elenchi di questo tipo venissero pubblicati.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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