La tragedia del volo GermanWings, schiantato dal folle copilota Andreas Lubitz contro le Alpi francesi, porta l'indelebile marchio tedesco. L'agenzia dell'Unione europea per la sicurezza aerea (Easa) aveva espresso già anni fa preoccupazioni sulla debolezza dei controlli (anche medici) da parte delle autorità tedesche sui vettori nazionali. Non solo. Lo scorso novembre aveva formalmente chiesto a Berlino di porvi rimedio. Evidentemente le richieste sono finite in un cestino e ora sono morti 150 innocenti.
Quanto emerge da un articolo del Wall Street Journal, poi confermato dagli stessi vertici della Easa, i funzionari europei sapevano che l'agenzia federale tedesca per i trasporti aerei (Lba) soffre di una carenza cronica di personale che mina la sua capacità di eseguire controlli dei velivoli e degli equipaggi, inclusi controlli medici. "Non è chiaro - sottolineano le fonti sentite dal giornale statunitense - se le mancanze identificate dal sistema di controllo tedesco per la sicurezza dei voli abbiano contribuito alla tragedia della Germanwings". Resta il fatto che la Germania ha risposto, in ritardo, alle obiezioni sollevate dall'Unione europea e soltanto adesso i funzionari di Bruzelles stanno valutando la validità del "piano d'azione correttivo" tedesco per far fronte ai rilievi Ue.
Confermando l'articolo del Wall Street Journal, la stessa Easa ha sottolineato che l'agenzia aveva indicato numerosi casi di "non conformità" e che sulla base delle raccomandazioni della Easa la Commissione europea aveva contattato le autorità tedesche alla fine del 2014.
Da parte sua, un portavoce della Commissione europa ha precisato al Wall Street Journal che comunque non si tratta di procedure inusuali in questo settore: "Tutti i paesi dell'Unione europea - ha spiegato - hanno ricevuto le attenzioni di Bruxelles per violazioni nel settore dei trasporti aerei".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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