Glasgow, bimba di 2 anni lasciata morire di fame fra la sporcizia

Un’autentica casa degli orrori, quella descritta dai soccorritori che hanno cercato di salvare la bambina, morta in ospedale a causa di un grave stato di malnutrizione. Alla sbarra la madre e la sua compagna, che si sono dichiarate colpevoli

Glasgow, bimba di 2 anni lasciata morire di fame fra la sporcizia

Una morte orribile quella della piccola Lauren Wade, trovata in fin di vita in un appartamento di Glasgow, Scozia.

La bambina, di soli due anni, è letteralmente morta di fame nella totale indifferenza della madre, Margaret Wade, e della compagna di lei, Marie Sweeney. Le due donne, di 37 e di 38 anni, erano entrambe disoccupate e non si sono mai prese cura della piccola, e degli altri due figli. L’intera famiglia viveva in una condizione di completo degrado.

Stando ai racconti dei soccorritori e degli inquirenti, tutta la casa era maleodorante e ricoperta di sporcizia. In ogni stanza si potevano trovare abiti sporchi, spazzatura di vario genere ed avanzi di cibo attorniati da insetti.

Lauren è morta il 20 marzo del 2017, quando sua madre si è decisa a contattare i soccorsi, dichiarando che la bambina “non rispondeva”.

Sul posto si sono precipitati i paramedici i quali, in seguito, hanno raccontato la raccapricciante situazione che si era presentata ai loro occhi. La cucina, nella fattispecie, era talmente invasa da sacchi stracolmi di pattume che gli operatori avevano trovato difficoltà ad entrare.

La piccola si trovava adagiata su una coperta, era denutrita, sporca, ricoperta di pulci ed indossava un pannolino che non era stato cambiato da tempo. Inutile la corsa al “Glasgow Royal Infirmary”, Lauren è stata dichiarata morta mezz’ora dopo. La causa evidente del decesso è il grave stato di incuria e malnutrizione nel quale era stata tenuta.

Margaret Wade e la sua compagna, che fanno coppia da 15 anni e si considerano entrambe madri della bimba, sono finite subito sotto accusa. A lungo la madre di Lauren ha insisto con il dire che sua figlia era affetta da un virus, gli esami autoptici hanno confermato che ad uccidere la bambina è stata la negligenza dei genitori. Nel luglio 2017, le due donne sono state accusate di omicidio.

“La malnutrizione di Lauren è la prova più evidente della mancata fornituta di una dieta corretta” ha spiegato il procuratore McVicar, come riporta “The scottish sun”. “Questa ha provocato le complicazioni che hanno portato alla sua morte. La cucina era così piena di sacchi di spazzatura che c'era spazio a malapena sufficiente per aprire la porta. C'erano numerosi cartoni vuoti Pot Noodle, tutti con mosche. Pot Noodle sembrava essere la dieta di base della famiglia. Non era né un ambiente adatto né sicuro per i bambini”.

Nella giornata di ieri è finalmente arrivata una confessione da parte delle due donne, che hanno ammesso la loro negligenza. Una confessione che è parsa subito essere motivata dal desiderio di mitigare una futura condanna, e non da un reale dolore per l’accaduto.

“Ha detto di non avere alcun senso di colpa per la morte di Lauren” ha infatti riferito McVicar, parlando di Margaret Wade.

Gli avvocati delle imputate hanno chiesto per loro la cauzione, che è stata tuttavia negata dal giudice. Wade e Sweeney resteranno dietro le sbarre almeno fino all’emissione della condanna.

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