God save the Queen, le lacrime di una Regina sola

Nessuno aveva mai visto la regina Elisabetta così fragile, gravata dal peso degli anni e della sofferenza per la morte del principe Filippo

God save the Queen, le lacrime di una Regina sola

Il funerale del principe Filippo è stato un avvenimento storico, che ricorderemo per lungo tempo. L’ultimo saluto al marito della regina Elisabetta è stato austero, rigidamente programmato fin nei minimi dettagli, un omaggio alla Royal Navy (di cui, per esempio, la corona di fiori bianchi era un simbolo), al mare, alla vita militare.

Quella vita che Filippo amava moltissimo, a cui si era dedicato totalmente, fino al matrimonio, ovvero al giorno in cui aveva dovuto dire addio al sogno della carriera. Tutto si è svolto come il duca di Edimburgo avrebbe voluto. Certo, non poteva prevedere la pandemia, i soli 30 invitati al posto degli 800 stabiliti, per evitare possibili contagi. Tuttavia il funerale che abbiamo visto è paragonabile a un mare piatto, qua e là increspato da qualche piccola onda.

La prima onda, il dolore di Elisabetta

Non ce l’hanno fatta, Elisabetta e il principe Carlo, a trattenere le lacrime. Persino il volto dell’impassibile principessa Anna mostrava segni di cedimento alla commozione. Non poteva essere altrimenti. Stavolta il motto di famiglia “Never complain, never explain” non poteva essere rispettato. Chissà cosa avrebbe detto Filippo nel vedere la sofferenza dei suoi cari, lui che non amava mostrare i sentimenti in pubblico e detestava il disordine, la confusione, il gossip che, inevitabilmente, ruota attorno a questi aneddoti. Il problema, in realtà, non sono le lacrime, manifestazione umana di dolore.

Il problema è che, per la prima volta, abbiamo visto una regina schiacciata dal peso del lutto, fragilissima. Per alcuni istanti, per esempio quando si è voltata per guardare la bara del marito, i suoi 95 anni le sono crollati interamente sulle spalle. Quello di girarsi è stato un gesto in parte istintivo, in parte d’omaggio al principe Filippo. Quando i due partecipavano insieme agli eventi ufficiali, Elisabetta era solita girarsi per vedere dove fosse, cercandolo con lo sguardo.

Lui era sempre lì, la sua ombra e la sua roccia, tre passi dietro di lei, magari impegnato a fare qualche gaffe. Stavolta Elisabetta era sola e la pandemia ha avuto un impatto solo parziale su questo. Come giustamente ha detto Ingrid Seward, Elisabetta e Filippo “erano due persone uniche…si trovavano in circostanze eccezionali, hanno condiviso molte cose”. Ora quel legame si è spezzato, la Regina dovrà camminare da sola. Ma ce la farà. Come sempre.

A proposito di legami che si spezzano, anche quello tra Sua Maestà e il principe Harry scricchiola parecchio. I due erano seduti lontani, sempre a causa della pandemia (infelice coincidenza), eppure nella loro distanza c’era molto di più. Una nonna e un nipote che non riescono più a comunicare. Anche Meghan era distante. Un oceano la separava da Harry e dalla Regina, ma la sua assenza durante la funzione è stata quasi dimenticata. Per un attimo l’ex attrice, che sembra una specie di Yoko Ono della royal family, è scomparsa. Come era giusto che fosse.

Seconda onda, William e Harry divisi

Un altro tipo di distanza, quella tra William e Harry, è stata, invece, avvertita e commentata dai tabloid. I fratelli che hanno preso due strade diverse erano divisi, durante la processione, dal cugino “paraurti” Peter Phillips. C’era davvero bisogno del “cuscinetto” Peter? Per un giorno soltanto si potevano dimenticare le divergenze? Forse no. Il principe William non si fida più del fratello, dopo che alcuni amici di Meghan avrebbero raccontato ai giornali di tentativi fallimentari di riconciliazione tra i fratelli.

Non può fidarsi dopo le scandalose dichiarazioni rilasciate dai Sussex a Oprah Winfrey. Un vero tradimento nei confronti della royal family. Non deve fidarsi, perché Harry ha voltato le spalle alla famiglia. Quella stessa famiglia che, seppur imperfetta (ma la perfezione non è di questo mondo), lo ha aiutato quando ne ha avuto bisogno.

William e Harry si sono parlati dopo il funerale, Kate accanto a loro, testimone di un momento eccezionale. Basta questo per gridare al miracolo della pace? No, sarebbe troppo facile. La strada è tutta in salita, ma non è ancora chiaro se i duchi abbiano intenzione di percorrerla.

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