Spunta la lettera inedita (e di scuse) di Filippo a Nixon

È stata resa pubblica una lettera in cui il principe Filippo chiede scusa a Nixon per una terribile gaffe fatta alla Casa Bianca

Spunta la lettera inedita (e di scuse) di Filippo a Nixon

Da tempo i cittadini britannici non facevano più caso alle gaffe del principe Filippo. Lo consideravano un suo modo di essere, un vezzo. Le battute del consorte della regina Elisabetta erano davvero un tratto caratteriale ma, forse, anche un tentativo di far spiccare la sua personalità ben definita, che rischiava di rimanere nient’altro che un’ombra piatta alle spalle della sovrana. Le gaffe del duca di Edimburgo coprono uno spettro ampio: da quelle spassose ma innocenti a quelle sopra le righe, che gli hanno attirato una gran quantità di critiche.

La tremenda gaffe di Filippo

Pensiamo che il principe Filippo non si sia mai pentito di nulla, soprattutto delle sue uscite esilaranti, che la sua intelligenza vispa e un po’ cinica sia sempre stata la molla e, nello stesso tempo, la giustificazione, l’alibi di molte sue frasi celebri. Come se la lingua non potesse frenarsi di fronte al piacere di dire (non sempre, ma in diversi casi) ciò che tutti pensano, ma nessuno ha il coraggio di confessare. Eppure almeno una volta, nella sua vita, il duca di Edimburgo ha sentito il bisogno di scusarsi per una gaffe. Ha avuto un piccolo rimorso di coscienza che lo ha spinto a pentirsi.

Ci racconta questo aneddoto inedito Sky News. Era il 1969 e Filippo partecipò a una cena di gala in suo onore alla Casa Bianca. All’epoca il presidente era Richard Nixon (37esimo inquilino del Palazzo presidenziale). L’evento si svolse in un’apparente tranquillità e solo molte ore dopo il principe consorte si rese conto di avere fatto una gaffe tremenda. Si era dimenticato di brindare alla salute e al successo di Nixon, un gesto tradizionale che gli ospiti alla Casa Bianca hanno sempre rispettato.

La lettera di scuse

Il principe Filippo, costernato, prese carta e penna e scrisse una lettera di scuse al presidente degli Stati Uniti: “Dopo i discorsi interessanti degli altri oratori e il tuo intervento brillante, sono dispiaciuto che il mio sia risultato così sciocco”. Poi aggiunse: “Quella notte mi sono svegliato sudando freddo, quando ho realizzato di essermi dimenticato di brindare alla tua salute!”. Il principe scrisse il messaggio il 7 novembre di quell’anno, da Greenland, dove si era concluso il suo viaggio negli Stati Uniti. Un impegno che aveva affrontato da solo, senza la regina Elisabetta.

La lettera indirizzata a Nixon è stata ritrovata, prima dell’inizio della pandemia, dagli archivisti della Richard Nixon Presidential Library and Museum in Yorba Linda, California. È stata resa pubblica solo ora per omaggiare il duca di Edimburgo. A proposito di questo ritrovamento il vice presidente esecutivo della Nixon Foundation, Jim Byron, ha detto: “Penso che la lettera in sé mostri il carattere del principe Filippo al punto che l’opinione pubblica inglese, in tutto il Commonwealth e nel mondo dovrebbe ammirarlo” perché “esprime dei sentimenti privati di un momento nel tempo che il pubblico in effetti non ha sempre l’occasione di vedere”.

La cena storica

Nella missiva il duca di Edimburgo accennò anche al suo viaggio a New York, dove fu intervistato da Barbara Walters della NBC’s Today Show: “Il tempo a New York è stato terribile, ma d’altra parte è andato tutto bene e ho trovato Miss Walters particolarmente affascinante e intelligente. Abbiamo fatto una buona intervista, spero”. Un’ultima curiosità sulla “cena della gaffe”. Si trattò di un evento a cui parteciparono solo uomini, alcuni dei quali erano funzionari del governo di Nixon. C’erano, però, anche uomini d’affari e attori come Bob Hope.

Si svolse proprio il giorno seguente al discorso di Nixon ricordato come “Silent Majority” (“Maggioranza Silenziosa”) sullo sfondo della guerra in Vietnam.

Non sappiamo se il presidente degli Stati Uniti abbia scritto una replica per Filippo, ma Byron è certo di sì. Sarebbe di grande interesse storico e umano ritrovarla e renderla pubblica, per conoscere meglio due personalità così diverse tra loro.

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