Harry, cosa ti hanno fatto?

Ascesa e caduta del principe ribelle che tutti volevamo essere, e che ora sembra più un accessorio di sua moglie

Harry, cosa ti hanno fatto?

Ognuno di noi da ragazzo ha un idolo: sia un calciatore, un cantante, un porno attore o il duca di Sussex. Per parte mia avevo scelto quest'ultimo. Un po' perché ho un debole per l'Impero britannico, e un po' perché ho sempre prediletto i guasconi in uniforme come era il giovane Henry Charles Albert David Mountbatten-Windsor. Uno che, pur essendo erede al trono della casata reale più importante del pianeta, non si era mai risparmiato in bagordi e bravate: tipo quando si presentato travestito da nazista alla una festa in maschera della prestigiosa London School of Economics, fumando e bevendo come ogni rampollo reale che si rispetti.

Allora la scelta poco puntuale di indossare l'uniforme che il suo Paese aveva combattuto per cinque lunghi anni, (la sua famiglia data la simpatia nutrita per i tedeschi aveva già rinunciato alla discendenza dal casato dei Sassonia-Coburgo, cambiando nome in Windsor nel 1917), lo mise non poco nei guai. Per quella bravata rischiò di non essere ammesso all'Accademia Militare Reale di Sandhurst. E non dobbiamo dimenticarci, ad onor del vero, che i reali di solito, oltre a bere, fumare, viaggiare, andare a caccia indossando i famigerati Barbour, e far scandalo, se non si arruolano nelle forze armate, di solito hanno ben poco da fare. (Abbiamo visto tutti film e serie, non ultima The Crown).

Come spesso accade ai figli illustri, l'errore venne perdonato. Così tra una partita di rugby e l'altra; tra un party a Las Vegas dove venne immortalato con il "batacchio" di fuori e l'altro; tra un flirt e l'altro, con modelle, attrici, cantanti, aristocratiche e debuttanti, in quell'accademia reale ci finì comunque. Prendendo i gradi ed entrando nel reggimento dei dragoni a cavallo Blues and Royals prima; e diventando pilota di elicotteri per l'Army Air Corps dopo. Poi due turni in Afghanistan. Il primo a terra, con la cavalleria meccanizzata, dal 2007 al 2008. Il secondo tra le nuvole basse, come copilota d'elicotteri d'attacco Apache del 662° Squadron.

Quando suo fratello William si sposò con Kate Middelton, nella sua alta uniforme scura stregò non poche dame a corte. A me è sempre piaciuto ricordalo così: eterno giovane ribelle che siede al fianco del morigerato fratello maggiore col quale aveva seppellito una giovane madre, l'iconica e immortale Lady D. Me lo ricordo bene il giorno nel quale morì dopo l'incidente. Ero un bambinetto in vacanza in Francia e un uomo disse ai miei genitori "è morta, è morta". Un ricordo indelebile. Per quei due fratelli dai capelli rossi, per la famiglia reale, per il Regno Unito e per il mondo intero, che trovò qualcosa di cui parlare per oltre vent'anni. Quella Diana Spencer che resterà al centro di uno scandalo del quale si parlerà per almeno altri venti, trenta, forse cinquanta anni.

Chi può negare di avergli augurato la felicità al giovane Harry; quando i tabloid iniziarono a scrivere che ad un appuntamento "al buio" si era innamorato di una bellissima attrice americana, Meghan Markle. Era nel 2016 e fummo tutti contenti di pensarlo con l'anima in pace; dritto verso una vita tranquilla. Un altro Royal Wedding e poi il futuro scandito da missioni umanitarie ed eventi di beneficenza per reduci e lavoratori, e lavoratrici, e bambini e bambine, e orfani e orfane, e i cavalli e i cani e i gatti di tutto del regno. Oppure distante dall'ingombro della vita di corte. Rintanato in qualche tenuta di campagna come quell'abdicatore impenitente di Edoardo VIII: eterno perdigiorno nei suoi squisiti abiti a doppiopetto in "principe di Galles"; a giocare a polo o a coccolare cuccioli di corgi, i preferiti di sua nonna. Il tutto a fianco di una nuova splendida Wallis Simpson, astuta salottiera e disinvolta libertina arrampicatrice che non voleva - e non poteva - essere regina.

Peccato che nell'imitare un po' madama Simpson un po' Lady D, l'attuale duchessa Meghan sia finita con l'esagerare. Sposando il principe azzurro per poi accorgersi che la vita di palazzo non solo non faceva per lei, ma non faceva proprio per loro; e decidendo di rapire il nostro succube eroe per portarlo in esilio nell'esotico Canada. Lì dove avrebbero dato vita ad una sorta di fiaba al contrario. Una vicenda perfetta per l'umore dei tempi, intendiamoci, dove è l'attrice di B movie di Los Angeles a salvare il povero principe dagli intrighi del palazzo cattivo. Insomma il grande sogno femminista ove trionfa la completa soggiogazione maschile. E tutto questo senza dover neanche rispolverare il repertorio di massaggi erotici che la Simpson aveva appreso da alcune professioniste delle "case chiuse” dell'estremo oriente. Sembra tutto così languido. Così “finto”.

Sarò breve nelle conclusioni che mi sono dilungato troppo e poiché il dispiacere per alcune farse incommentabili. Una tra tutte - più dell'ipotesi di razzismo -, la rivelazione che la povera Meghan era così osteggiata a corte da non aver trovato nemmeno uno straccio di valletto che l'aiutasse ad imparare l'inno inglese. Ha dovuto cercare su Google e poi "impararlo da sola". E dev'essere stato un vero trauma per un'intraprendente attrice ultra trentenne che voleva rivoluzionare il mondo.

Ci limiteremo dunque a dir questo: abbiamo tutti conosciuto l'amore e abbiamo tutti rinunciato a qualcosa per amore e per l'amore della nostra famiglia. Ma abbiamo anche imparato che annullarsi non porta mai a niente di buono. Ed è forse per questo che quando vediamo un Rocco Siffredi ricevere a 57 anni due Oscar del Porno al cospetto di una moglie felice e di tre figli fieri, siamo lieti di vedere una vera favola moderna.

Sarà questo che non ci va proprio giù guardando il nostro nuovo e dimesso duca del Sussex nella parte dell'accessorio silenzioso di una moglie che ha tanta voglia di "raccontare" i drammi della bambagia. Quando Harry volava sugli Apache in Afghanistan, e se le faceva tutte con l’uniforme dei Blues and Royals indosso, per molti di noi era un idolo in terra. Dopo averlo visto da Oprah a fare da scendiletto alla moglie con quei pedalini corti sotto l’abitino grigio sciatto, abbiamo smarrito molte delle nostre certezze.

Tra quelle che son rimaste, c'è che dovevamo scegliere un porno attore come idolo, come gli altri, come Rocco: che è invecchiato sicuramente meglio del duca. L’altra invece, è ancora racchiusa nelle parole immortali tramandateci da Lorenzo il Magnifico: "Quant'è bella giovinezza, che si fugge tuttavia! chi vuol esser lieto, sia: del doman non c'è certezza".

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