Santa Apollonia, Martin Luther King, Socrate e... i fratelli Ibrahim e Khalid el Bakraoui. Tutti insieme nella mostra choc dedicata ai martiri della storia che da qualche giorno campeggia nelle sale dell'Haus Bethanien di Mariannenplatz, a Berlino.
La controversa esposizione, denominata "Marthyr's Museum" è stata curata da un gruppo di artisti danesi che ha messo insieme i volti delle persone che "hanno sacrificato la loro vita alla loro causa" - indipendentemente dalla bontà o meno della causa stessa -. Il tutto corredato dalle repliche degli oggetti che rappresentano il "martire" in questione.
Così, il percorso espositivo mostra figure del calibro di Socrate e Martin Luther King, di padre Kolbe e dei santi che hanno preferito la morte pur di difendere la propria fede. E alla fine - come racconta il Die Welt - tra i poster giganti spuntano pure i volti in bianco e nero dei terroristi, come Mohammed Atta (il terrorista morto suicida negli attacchi dell'11 settembre 2001) o gli attentatori del Bataclan di Parigi e dell'aeroporto di Bruxelles.
"Gli artisti devono espandere il concetto di martire", ha spiegato Ricarda Ciontos dell’associazione Nordwind che
ha organizzato la mostra. Eppure l'effetto e straniante: difficile non avere la sensazione - accostando il male al bene - che anche i kamikaze che hanno attaccato l'Occidente in nome della jihad non vengano "santificati".
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