"Ho un messaggio per queste forze di morte e distruzione, per lo Stato islamico e i terroristi islamici radicali: gli Stati Uniti e suoi alleati vi sconfiggeranno. Sconfiggeremo il terrorismo islamico e non gli permetteremo di radicarsi nel nostro Paese".
È la promessa che Donald Trump ha pronunciato parlando alla base aerea militare di Tampa, in Florida, dove si trova la sede dello US Central Command. Promessa che può essere mantenuta - sostiene - anche grazie al "muslim ban" tanto criticato in questi giorni: "Ci servono programmi forti", ha spiegato il presidente Usa, "Così le persone che amano e ameranno il nostro Paese possano entrare, mentre chi vuole distruggerci non potrà venire".
Il tycoon ha inoltre puntato il dito contro i media disonesti che in qualche modo coprono le atrocità compiute dai terroristi. "L'Isis sta compiendo un genocidio in varie parti del mondo e il terrorismo radicale islamico vuol colpire il nostro Paese come ha fatto l'11 settembre, a Boston, a San Bernardino, o in Europa a Parigi e Nizza", ha spiegato, "Sta attaccando in tutta Europa. Ma siamo al punto che le notizie degli attacchi dell'Isis non vengono riportate, perché alcuni media disonesti non vogliono riportarle".
In ogni caso gli Stati Uniti resteranno nella Nato, nonostante le critiche mosse all'organizzazione da Trump fin dalla campagna elettorale. Ma a una condizione: che tutti paghino la propria quota: "Noi sosteniamo la Nato ma chiediamo che tutti i membri diano il loro contributo finanziario, cosa che non è stata fatta", dice Trump, "Molti non hanno aiutato finanziariamente la Nato".
Un discorso che non placa le proteste dell'America.
E che non ferma ben sedici Stati Usa, tra cui New York e California, a depositare in tribunale il ricorso contro il cosiddetto muslim ban firmato da Trump. Ora tocca alla Corte d'Appello decidere se abrogarlo o meno.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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