Gb, 27 profughi a bordo di un tir. Arrestato il camionista: è un italiano

Un mezzo con targa e autista italiani è stato fermato nel sud dell'Inghilterra. Sul camion viaggiavano 27 profughi di diverse nazionalità

Gb, 27 profughi a bordo di un tir. Arrestato il camionista: è un italiano

Le frontiere non reggono più. A piedi o sui barconi, nei rimorchi dei tir o nei treni. I clandestini si riversano in masse nel Vecchio Contiente. Nel 2015 più di 300mila immigrati hanno tentato di attraversare il Mediterraneo per reggiungere in Europa. Alcuni ce l'hanno fatta, altri no. L'esodo ha già causato 2.500 morti.

Un dramma di proporzioni bibbliche che ha portato quasi 200mila persone in Grecia e 110mila in Italia e che non ha precedenti con gli anni passati. Nel 2014 gli immigrati che tentarono di attraversare il Mediteraneo furono, infatti, 219mila.

Oltre all'invasione via mare, poi, Bruxelles si trova ora a fare i conti con l'esodo via terra. Lungo la "rotta balcanica" 3mila clandestini varcano, ogni giorno, l'area Schengen. Dalla Grecia, passando per la Macedonia e la Serbia, arrivano in Ungheria per poi raggiunguere il Nord Europa a bordo di tir o camion di fortuna.

La polizia del Surrey, contea dell'Inghilterra meridionale, ha arrestato 27 immigrati che si trovavano su un camion con targa italiana e messo in manette l'autista, italiano anche lui, un 50enne accusato ora di favoreggiamento. A bordo 14 cittadini iracheni tra i 17 e i 45 anni, nove iraniani tutti tra i 17 e i 28, due vietnamiti (16 e 26 anni), un 15enne turco e un 42enne siriano.

Il veicolo era fermo nella stazione di servizio a Cobham ed era uno dei tanti tir che corrono lungo le artierie autostradali che attraversano l'Europa. Proprio come quello che, ieri, è stato ritrovato in Austria, sulla A4. Era stato abbandonato nei pressi di Parndorf, provincia di Neusiedl am See.

I primi a notarlo erano stati dei passanti che lo avevano visto alle prime luci dell'alba. Poi un dipendente della Asfinag, società autostradale austriaca, aveva intravisto del liquido fuoriuscire dal camion parcheggiato in una piazzola. Si trattava un mezzo di trasporto tipico per prodotti da tenere in celle frigorifere, non per le tratte dei rifugiati: anche per questo era passato inosservato. Quando è stato aperto, al suo interno erano ammassati 71 cadaveri. Otto donne, quattro i bambini.

Nel giro di un giorno la polizia austriaca ha arrestato gli "scafisti di terra": un cittadino bulgaro di origine libanese, e due conducenti, un bulgaro e un ungherese. Una quarta persone è, invece, riuscita a fuggire. Nel frattempo, in Ungheria, un camion con nascosti a bordo un gruppo di 18 clandestini di origini siriane si è ribaltato lungo l’autostrada M5, che attraversa il paese da nord a sud, mentre era diretto a Budapest. Al volante del veicolo c’era un cittadino romeno, fermato con l’accusa favoreggiamento dell'immigrazione illegale.

Il bollettino degli ingressi, degli incidenti e dei morti via terra rispecchia quello via mare. Mentre Bruxelles scopre che l'Europa non riesce a difendere le frontiere a Est, a largo della Libia sono affondate altre due imbarcazioni causando la morte di almeno duecento disperati. Una tragedia, l'ennesima, che arriva il giorno stesso in cui la procura di Palermo ha fermato i dieci scafisti del barcone su cui 52 immigrati sono morti soffocati nella stiva.

"Finora l'Europa ha fatto poco per aiutare Italia e Grecia, i Paesi dove approdano molti dei rifugiati che fuggono dalle guerre in Medio Oriente", critica oggi il New York Times lodando la cancelliera tedesca Angela Merkel per aver lanciato un appello ai partner europei perché si accordino su un piano comune. "Ma abbiamo già ascoltato queste dichiarazioni prima - si legge - speriamo che stavolta il Vecchio Continente sia in grado di prendere le misure necessarie".

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