India, suore cattoliche denunciano: "Abusate per anni dai chierici"

Secondo le religiose indiane interpellate dall’Associated Press, negli ultimi dieci anni la Santa Sede sarebbe stata “informata” degli abusi attribuiti a parroci e vescovi del subcontinente, ma non avrebbe “mai adottato provvedimenti”

India, suore cattoliche denunciano: "Abusate per anni dai chierici"

In India, la Chiesa cattolica si è in questi giorni ritrovata al centro di uno "scandalo abusi sessuali". Diverse suore in tutto il Paese hanno infatti iniziato ad accusare parroci e vescovi del subcontinente di averle, nell’arco di un “decennio”, “ripetutamente violentate”.

Le rivelazioni sulle molestie compiute dai chierici sono state raccolte dall’agenzia di stampa americana Associated Press (Ap). Quest’ultima ha recentemente pubblicato le testimonianze di “24 suore” indiane vittime di abusi, ma ha specificato che, nella nazione asiatica, le religiose oggetto di “violenze” ad opera di sacerdoti sarebbero “più di un centinaio”. In base alla versione fornita da tali donne all’Ap, le violenze in questione avrebbero assunto, negli ultimi dieci anni, le forme più varie: “complimenti imbarazzanti, avances insistenti, palpeggiamenti, baci sulla bocca dati con veemenza”. Alcune delle 24 persone interpellate dall’agenzia hanno persino dichiarato di essere state costrette da parroci “palesemente ubriachi” ad avere “rapporti sessuali” con questi ultimi.

La maggior parte degli abusi si sarebbe consumata nella St. Francis Mission Home, una missione cattolica nei pressi della città di Kuravilangad, Stato del Kerala, Sudest del Paese. Uno dei principali responsabili delle condotte in questione sarebbe Franco Mulakkal, vescovo di Jalandhar. Sempre secondo quanto riferito dalle religiose all’Ap, un gran numero di molestie si sarebbe verificato anche nel Nord dell’Inda, nello Stato di Haryana, e vi sarebbe “pienamente coinvolto” un altro importante prelato: Kuriakose Bharanikulangara, arcivescovo di Faridabad.

Le 24 presunte vittime interpellate dall’agenzia asseriscono quindi che le “centinaia” di altre religiose abusate negli ultimi dieci anni da chierici avrebbero “paura” di testimoniare a causa della “cultura del sospetto” diffusa nella comunità cattolica dell’India. Molti fedeli, infatti, guarderebbero con “diffidenza” le religiose che denunciano gli orrori subiti e le accuserebbero di volere “screditare la Chiesa”. Ad avviso delle persone intervistate dall’Ap, alcuni cattolici del subcontinente considererebbero tali donne addirittura come “adoratrici di Satana”.

Le presunte vittime contattate recentemente dall’organo di informazione Usa, inoltre, hanno fornito un’ulteriore giustificazione alla scarsa propensione delle suore indiane a denunciare le molestie patite: il “silenzio” delle autorità vaticane. Secondo le 24 religiose, negli ultimi dieci anni la Santa Sede sarebbe stata “informata” degli abusi attribuiti a parroci e vescovi del subcontinente, ma non avrebbe “mai adottato provvedimenti”.

Di conseguenza, la “scarsa attenzione” dimostrata finora dai vertici della Chiesa cattolica nei confronti delle denunce avanzate dalle vittime di molestie “disincentiverebbe fortemente ” centinaia di suore indiane a rivelare le umiliazioni subite.

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