Il politically correct cancella il nome di questa squadra

Nuovo nome per i Cleveland Indians, storica franchigia di Baseball, che dalla prossima stagione diventerà Cleveland Guardians per non offendere i nativi americani

Il politically correct cancella il nome di questa squadra

Da Cleveland Indians a Cleveland Guardians, nel nome del politicamente corretto e della cancel culture. La storica franchigia della Major League Baseball statunitense ha deciso di strizzare l'occhio al politically correct e di cambiare il celebre nome che l'ha resa famosa e riconoscibile in tutto il mondo dopo che, alla fine del 2018, aveva già deciso di abbandonare lo stemma che ritrae la caricatura del nativo americano, Chief Wahoo. La squadra, riporta Fox News, ha pubblicato un video sui social annunciando il loro nuovo nome - che entrerà in vigore dalla prossima stagione - con la voce narrante dell'attore Tom Hanks.

La lettera del proprietario dei Cleveland Indians ai supporter

Il proprietario del team, Paul Dolan, ha scritto in una lettera ai supporter della squadra di baseball spiegando che "gli Indians faranno sempre parte della nostra storia proprio come Cleveland è sempre stata la parte più importante della nostra identità". "Nella ricerca di un nuovo marchio - ha sottolineato - abbiamo cercato un nome che riflettesse fortemente l'orgoglio, la resilienza e la lealtà degli abitanti di Cleveland", ha scritto Dolan. "Porta in vita l'orgoglio della nostra città e il modo in cui ci difendiamo l'un l'altro". Dolan ha spiegato che la decisione è arrivata dopo l'ondata di proteste antirazziste che ha sconvolto l'America dopo la morte di George Floyd. Per il team, a dirla tutta, non è nemmeno il primo cambio di nome: nati come Cleveland Blues nel 1901, diventarono successivamente Cleveland Broncos e dal 1903 al 1914 cambiarono ancora in Cleveland Naps. Ora il pensiero unico della politica identiaria ha reso necessario l'ennesimo restyling.

Prima lo stemma, ora il nome: la crociata politically correct contro gli Indians

Non è la prima società americana a cambiare nome per gli stessi motivi: lo scorso anno i Washington Redskins - storica squadra di football americano - hanno ceduto alle pressioni di opinione pubblica e sponsor annunciando una "profonda revisione del nome". Motivo? "Pellerossa", è diventata un'espressione insopportabile e offensiva per i crociati del politicamente corretto che vogliono cancellare la storia e vogliono dirci come dobbiamo esperimerci per non offendere le minoranze che loro sostengono di tutelare attraverso furiose battaglie ideologiche e petizioni. Nel caso dei Cleveland Indians, come spiega IlFoglio, era da anni che la comunità dei nativi americani criticava il team per l'utilizzo di quello che consideravano "una caricatura razziale offensiva", in quanto perpetrava "stereotipi sbagliati nei confronti delle popolazioni indigene", sfruttando commercialmente "un marchio che ritraeva un nativo americano".

Era da anni che Phillip Yenyo, direttore esecutivo dell'American Indian Movement of Ohio, si scagliava contro "l'utilizzo ingiustificato di immagini e loghi che appartenevano alla minoranza dei nativi americani". Ora attivisti e sponsor possono dirsi soddisfatti: sono riusciti a cancellare la storia, ancora una volta. Addio Indians.

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