Lavatevi le mani, starnutite su fazzolettini usa e getta, evitate luoghi affollati, curate l'igiene personale. Queste sono soltanto alcune delle raccomandazioni contenute in un volantino distribuito a Raqqa, capitale dello Stato islamico, a cura del Ministero della Salute del califfato. I fondamentalisti sono nel panico per i continui decessi avvenuti a causa di una “misteriosa epidemia”. La scorsa settimana, i morti sarebbero saliti a venti, ma il virus avrebbe infettato decine di civili nella sola Raqqa. Il califfato temendo una diffusione incontrollata dell’epidemia, tramite la sua rivista ufficiale Al-Naba'a, ha diffuso degli opuscoli informativi.
Sappiamo che il governo siriano ha confermato, dallo scorso settembre ad oggi, undici casi mortali di influenza suina e centinaia di infetti trattati nelle strutture sanitarie di Damasco. Il virus si è diffuso in tutta la regione del Medio Oriente, con oltre 100 persone uccise verso la fine dello scorso anno in Iran ed in Libano.
Lo Stato islamico teme che una possibile epidemia da influenza suina, conosciuta anche come H1N1, possa indebolire l’intero regime.
I terroristi, la scorsa settimana, hanno lanciato un disperato appello anche ai medici stranieri per fornire assistenza sanitaria in Siria ed Iraq. Oltre il 95% dei medici presenti in Siria prima della guerra contro lo Stato islamico, in un recente rapporto a firma del “Physicians for Human Rights”, ha lasciato il Paese o è rimasto ucciso in battaglia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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