Jeffrey Epstein si è suicidato, impiccandosi, dopo aver passato un mese in carcere in seguito alle accuse di abusi sessuali e traffico di minori. Solamente un mese fa, il miliardario aveva cercato di togliersi la vita, ma senza alcun successo. Ora però è tutto finito. Per sempre. Quello che resta, però, è il dolore delle vittime, che sarebbero state violentate dall'uomo tra il 2000 e il 2005. Tra queste, anche Virginia Roberts Giuffre che aveva avuto il coraggio di raccontare la sua tragedia.
Le accuse a Epstein
"Indossavo la mia divisa bianca sexy - una minigonna bianca e una polo bianca attillata - e studiavo un libro di anatomia quando mi ha avvicinato questa sorprendente donna di circa 40 anni con un accento inglese molto corretto", ha raccontato Virginia in una intervista del 2015 al Daily Mail. Scatta così la trappola: la donna le chiede se vuole fare la massaggiatrice per un miliardario molto famoso: Epstein, appunto.
La ragazza accetta. E inzia l'incubo. Virginia entra nella villa di Palm Beach del miliardario e, subito, nota che la scala è arredata con diverse foto di giovani ragazze nude. Ma non solo. Secondo quanto riferisce lo stesso Daily Mail, la ragazza sarebbe stata fotografata di nascosto mentre era nuda. Un'altra donna la porta nella camera di Epstein e poi nella stanza dei massaggi. Il miliardario è steso - completamente nudo - a pancia in su. Comincia a farle delle domande: dove abitava e cosa faceva per vivere. Sembra voler diventare suo amico. Ma non è così. Virginia è debole, gli confessa di aver preso dell'ectsasy e lui prontamente risponde: "Quindi sei una cattiva ragazza nel corpo di una brava".
La donna che ha accompagnato la ragazza le fornisce istruzioni precise e così Virginia si mette l'olio sulle mani. Ma poi è la donna a muoversi: anzi, a spogliarsi. "Si tolse la camicia e iniziò a strofinarsi il seno su Jeffrey e mi disse di togliermi i vestiti. Ha fatto sesso con me e la donna mi ha accarezzato. E io pensavo: 'Questo è sbagliato. Questo non è un massaggio legittimo'". Poi la donna dà 200 dollari a Virginia e le fa i complimenti, invitandola a tornare il giorno successivo. E così la giovane entra non solo nella vita di Epstein ma in un vero e proprio girone degli orrori che si sarebbero verificati anche a bordo del suo Boeing 727, rinominato "Lolita Express" su cui salì - tra gli altri - anche l'ex presidente americano Bill Clinton.
Il Lolita Express e Bill Clinton
Epstein era uno che piaceva e che poteva contare su molti amici importanti. Amici che oggi sono spariti e che dicono di non sapere nulla dei crimini del miliardario. "Jeffrey è sia un finanziere di grande successo e un filantropo impegnato con uno spiccato senso dei mercati globali e una conoscenza approfondita della scienza del ventunesimo secolo", aveva detto Clinton in un'intervista al New York Mahazine nel 2002, come ricorda l'Huffington Post.
Donald Trump si era spinto più in là, dicendo: "È molto divertente stare con lui". E poi: "Si dice anche che gli piacciono le belle donne tanto quanto me, e molte di loro sono particolarmente giovani. Non ci sono dubbi: Jeffrey gode della sua vita sociale". Parole che imbarazzano, oggi e che mostrano come il miliardario riuscisse ad ammaliare chiunque. Ma soprattutto Bill Clinton, che volò sul Lolita Express, l'aereo su cui Epstein avrebbe abusato di alcune ragazze, ben 26 volte tra il 2001 e il 2003.
Il progetto eugenetico di Epstein
Oltre alle violenze e agli abusi, il miliardario aveva ideato un vero e proprio sistema per diffondere il suo Dna nel mondo. Epstein infatti aveva una grande (sarebbe meglio dire eccessiva) concezione di sé e, per questo motivo, riteneva fosse suo dovere migliorare la specie umana.
Il piano di Epstein - ricostruito fin nei minimi dettagli dal New York Times - prevedeva l'inseminazione di venti ragazze condotte all'interno del suo ranch. Il miliardario cercava così l'appoggio di scienziati e ricercatori per dare sistematicità al suo progetto.
Nel corso degli anni, Epstein aveva stretto amicizie con il Nobel per la fisica Murray Gell
Mann, Stephen Hawking e il neurologo Oliver Sacks. Ma non solo. Il miliardario sarebbe stato davvero attratto in amniera irresistibile dall'eugenetica, tanto da immaginare una banca del seme per premi Nobel.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.