Jet russi donati alla Serbia: Mosca promuove il riarmo di Belgrado

Il presidente serbo Vučić, durante la cerimonia di consegna dei velivoli, ha anche annunciato di volere reintrodurre nel Paese la leva militare

Jet russi donati alla Serbia: Mosca promuove il riarmo di Belgrado

Due jet russi sono stati donati alle Forze armate serbe. Il presidente del Paese balcanico, Aleksandar Vučić, ha ufficialmente ringraziato il Cremlino per tale “straordinario gesto di amicizia”. La decisione di Mosca è stata subito considerata dai media occidentali come il primo passo verso una espansione della sfera di influenza di Putin nella ex-Jugoslavia.

I due MiG-29 donati alla Serbia sono atterrati stamattina nei dintorni di Belgrado. La cerimonia di consegna si è svolta in un aeroporto militare. L’evento è stato presieduto dal Capo dello Stato serbo, Aleksandar Vučić, e dall’ambasciatore russo nel Paese balcanico, Aleksandar Chepurin. Vučić, ribadendo la propria gratitudine nei confronti di Vladimir Putin, ha definito l’acquisizione dei velivoli come il “primo passo verso un significativo rafforzamento delle Forze armate nazionali”. Egli ha dichiarato di volere assegnare ai jet russi i nomi di piloti serbi morti nel 1999, durante l’“aggressione” della Nato ai danni della Repubblica Federale di Jugoslavia. Vučić, ex militante nazionalista, ha poi affermato, pur rivendicando la “neutralità” del proprio Paese, di volere sottoporre all’attenzione del Consiglio dei Ministri la reintroduzione del servizio militare obbligatorio. Quest’ultimo era stato abolito nove anni fa, ma il leader serbo ne ha giustificato il ripristino evidenziando la “rinascita di antiche tensioni” nei Balcani. Secondo il presidente, inoltre, il ritorno della leva militare contribuirà a incrementare “l’efficienza e la reattività” dell’esercito nazionale.

I jet russi atterrati oggi a Belgrado costituiscono gli ultimi “tasselli” di uno stock di otto velivoli accordato dal Cremlino alle autorità dello Stato balcanico negli ultimi mesi del 2017. In tale occasione, Mosca aveva promesso di donare all’ex repubblica jugoslava, in aggiunta ai MiG-29, 30 carri armati, 30 veicoli corazzati, diversi elicotteri e un moderno sistema di difesa antiaerea. I primi sei caccia sono giunti in territorio serbo lo scorso ottobre. Durante la cerimonia di consegna degli ultimi due MiG-29, il presidente Vučić ha annunciato che gli otto velivoli sfrecceranno nel cielo di Belgrado in occasione di una grande parata militare programmata per il prossimo novembre, alla quale dovrebbe prendere parte Vladimir Putin in persona.

Secondo il New York Times e la Cnn, l’impegno profuso dal Cremlino nel riarmare la Serbia sarebbe preordinato al rafforzamento dell’influenza russa nel contesto balcanico. Mosca mirerebbe a rinsaldare la “fratellanza slava” e a estromettere Stati Uniti e membri Nato dall'Europa sudorientale. I media americani sostengono che tale territorio rischia di divenire presto lo scenario di un duro scontro tra Mosca e l’Occidente. A combattere la nuova “guerra per procura” saranno la Serbia, alleata di Putin, e la Croazia, rifornita recentemente da Washington e dalle cancellerie europee di moderni caccia F-16. The Guardian ha invece smorzato i toni allarmistici del New York Times e della Cnn evidenziando la “natura obsoleta” dei jet russi donati alle Forze armate di Belgrado. Gli otto MiG-29 sarebbero “di seconda mano” e richiederebbero una “profonda revisione”.

Il quotidiano britannico definisce un “pessimo affare” l’acquisto a titolo gratuito, da parte della Serbia, dei caccia di Mosca, in quanto il Paese balcanico dovrà spendere 213 milioni di dollari solo per “rallentare l’obsolescenza” dei velivoli.

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