Secondo il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker la Brexit è stata "un fallimento" per la Ue.
In un'intervista alla BBC, il capo dell'organo esecutivo dell'Unione traccia un bilancio della storia e delle politiche comunitarie a sessant'anni dalla firma dei Trattati di Roma, che diedero vita alla Comunità economica europea. "Non siamo nella forma migliore, certo - ha spiegato Juncker - Quando il Regno Unito uscirà dalla Ue mi sentirò molto triste. L'uscita di Londra è un tragedia, un fallimento e una tragedia."
"Sentiremo la mancanza del Regno Unito - prosegue il presidente della Commissione - Ma non provo ostilità: esso è parte dell'Europa e spero avremo una relazione amichevole nei prossimi decenni". Ma la preoccupazione maggiore è quella che la Brexit possa essere seguita da altri abbandoni: se tre o quattro altri Paesi dovessero lasciare la casa comune, l'intero edificio della Ue collasserebbe, anche se a questo proposito Juncker esprime ottimismo.
Gentiloni rilancia: "Ripensare l'Europa"
Il presidente della Commissione arriverà domani a Roma per l'anniversario dei Trattati, accolto dal presidente del Consiglio italiano Paolo Gentiloni. E anche Gentiloni, incontrando questa mattina le associazioni degli imprenditori, ha ribadito che "nessuno vuole un'Europa divisa".
"Serve maggiore integrazione e maggiore unità - ha spiegato il premier - L' Europa è unita e
indivisibile, ma serve un'idea comune in aree come la difesa e la sicurezza. L'Europa si trova di fronte a differenti sfide anche nuove, da Brexit al rinascere del protezionismo, ma abbiamo una opportunità per reagire."- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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