Il mese di settembre si è concluso col superamento di un traguardo importante per il Kazakistan, che dalle Nazioni Unite ha ottenuto la riconferma di primo paese dello spazio postsovietico per qualità ed estensione dell'amministrazione digitale all'interno del Global E-Government Development Index (EGDI). Un successo che nasce da lontano, col decreto presidenziale per la formazione di un governo elettronico del 2004, e che potrebbe rappresentare un caso studio ed un modello anche per l'Italia, che nella stessa classifica è in stallo in 37esima posizione dal 2020.
Tra i primi paesi al mondo per e-government
L'EGDI viene pubblicato a cadenza biennale sin dal 2008, sebbene ufficialmente lanciato nel 2003, ed è il principale misuratore della qualità e dell'efficienza delle amministrazioni digitali in uso nel sistema internazionale. Nel 2003, in occasione dell'inaugurazione, Astana figurava all'83esima posizione. Che fu giudicata troppo bassa, dunque da migliorare, per l'allora presidenza Nazarbaev. E l'anno seguente, a mezzo del decreto presidenziale "Sul programma statale per la formazione del governo digitale del Kazakistan per il periodo 2005-07", furono aperti i cantieri della digitalizzazione dell'amministrazione pubblica.
La scalata di Astana nella classifica EGDI è stata tra le più rapide che gli analisti delle Nazioni Unite abbiano registrato nel corso dei diciannove anni di esistenza dell'indicatore: 83esima nel 2003, 65esima nel 2005, 46esima nel 2010, 33esima nel 2016, 29esima nel 2020, 28esima quest'anno. Numeri che l'hanno posizionata al vertice dello spazio postsovietico, Russia inclusa, davanti a diversi paesi dell'Unione Europea, come Belgio – 39esimo – e Ungheria – 51esima –, e in prossimità di attori-chiave del Nord globale, come la Svizzera – 23esima.
Uno stato a portata di clic
Ad occuparsi degli affari digitali è il Ministero dello sviluppo digitale, dell'innovazione e dell'aerospazio, costituito nel 2016 e dal 2020 guidato da Bagdat Mussin. Ed è stato parlando col ministro Mussin, da noi incontrato ad Astana, che abbiamo potuto apprendere i segreti del modello kazako.
Nello stato digitale concepito dal giovane Mussin, un classe 1983, le parole d'ordine sono due: comodità e velocità. Comodità perché l'obiettivo dell'e-government kazako è l'erogazione semplificata di una vasta gamma di servizi al cittadino, che, munito di carta di identità digitale, può ottenere presso i portali del Ministero – o la sua applicazione mobile – un po' di tutto: un appuntamento fisico in un ufficio, un certificato del casellario giudiziale, il pagamento delle bollette, l'accensione di un mutuo, la vendita di un immobile e molto altro. Velocità perché il principio ispiratore di questa macchina che macina record, mosca bianca del panorama postsovietico, è lo "Stato dei 15 minuti".
La digitalizzazione dell'amministrazione pubblica, dell'economia e della sicurezza ha avuto e sta avendo dei riverberi visibili e tangibili nella quotidianità della cittadinanza kazaka, tra i quali le possibilità di aprire un'impresa in soli quindici minuti e di sbrigare commissioni e accedere a servizi di dodici diverse categorie – come famiglia, giustizia, immobili, imposte, salute, sicurezza e trasporti. In entrambi i casi, è sottinteso, stando comodamente seduti sul proprio divano.
Il Kazakistan immaginato dal ministro Mussin è allacciato alla Nuova via della seta digitale ed è baricentrato su metropoli intelligenti, che attualmente sono cinque – Astana, Almaty, Ontustyk, Aktobe e Karaganda –, il cui andamento economico e la cui sicurezza sono monitorate da remoto dagli occhi cibernetici del Ministero. Occhi agganciati a satelliti che sorvegliano e predicono la possibile raccolta dei campi.
Occhi connessi alle telecamere intelligenti che osservano il traffico stradale, riducendo incidenti ed infrazioni e, indirettamente, incidendo positivamente sul decremento dei reati negli spazi pubblici. Quello che è stato raggiunto supera la mera deburocratizzazione: è uno sguardo allo stato del futuro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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