L'esercito iracheno è entrato a Mosul. Ad annunciarlo è il generale Wissam Araji, dei servizi anti-terrorismo di Baghdad.
I primi soldati iracheni, appartenenti alle forze d'elite, sono penetrati nei sobborghi orientali della capitale irachena del Califfato questa mattina. A cadere per primo è stato il quartiere di Karama, considerato la porta d'accesso alla città, dopo più di due settimane di offensiva su tutto il fronte a ovest di Erbil.
A Karama l'esercito di Baghdad ha assunto il controllo del cimitero del villaggio e della televisione locale. Le direttrici dell'offensiva sono tre: Tel Kef, a nord ovest della città, Gogjali, ad est, e in direzione dell'ormai celebre diga.
Parlando con "Agenzia Nova" il generale Maan al Saadi, comandante della seconda divisione speciale delle forze antiterrorismo irachene, ha riferito che le truppe governative "stanno avanzando in modo costante nella provincia di Ninive".
L'Isis tuttavia starebbe opponendo una forte resistenza, contrattaccando con autobombe guidate da autisti kamikaze e un nutrito fuoco di sbarramento di mortai e lanciarazzi.
Insieme ai reparti regolari iracheni, che schierano trentamila uomini, combattono anche le milizie peshmerga dei curdi (seimila uomini) e i paramilitari sciiti della Mobilitazione popolare (5-10mila uomini), sostenuti dall'Iran.
In queste stesse ore questi ultimi reparti hanno lanciato un'altra operazione per strappare all'Isis la città di Tal Afar, nell'Iraq nord-occidentale.
Se l'offensiva dovesse riuscire, verrebbero tagliate le linee di rifornimento fra Mosul e la Siria, interrompendo la principale strada che uomini e mezzi del Califfato percorrono per arrivare alla capitale irachena delle bandiere nere.L'Isis potrebbe schierare invece un numero di combattenti compreso fra i tremila e i quindicimila uomini a seconda delle diverse stime.
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