Sono tempi strani per la Chiesa. C'è chi, come il vaticanista Marco Tosatti, parla di "martiri" e persecuzione, che non provengono dall'esterno, ma dall'interno (meglio: dalla gerarchia) della Chiesa. Tempi in cui quattro cardinali - Walter Brandmüller, Raymond L. Burke, Carlo Caffarra e Joachim Meisner - scrivono al Papa per esprimere i propri dubia sull'esortazione post sinodale Amoris Laetitia. Una fronda, come l'hanno definita alcuni, che si starebbe opponendo al Papa.
Il primo che ne ha fatto le spese è stato il cardinal Burke, rimosso dalla guida del Supremo Tribunale della Segnatura apostolica, poco dopo l'insediamento di papa Francesco. Le posizioni del cardinale americano sono note: intransigente sulle questioni di morale e bioetica (sempre in prima fila alla Marcia per la Vita), è diventato il punto di riferimento del mondo tradizionalista, in quanto ormai celebra quasi esclusivamente secondo il messale di san Pio V, la cosiddetta Messa in latino. Burke sempre più isolato, quindi. Ma cerca nuove sponde.
Secondo quanto fa sapere Il Faro di Roma, ieri il cardinale Burke e Matteo Salvini si sarebbero incontrati per un'ora e mezza in Vaticano.
Impossibile sapere di cosa abbiano parlato. Di certo si saranno confrontati su Donald Trump e sulle possibili elezioni in Italia. Un incontro che dimostra come all'interno della Chiesa esista, di fatto, una diplomazia alternativa a quella di papa Francesco.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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