Le drammatiche condizioni di vita dei cristiani in Nigeria sono state denunciate con forza dall'ultimo rapporto sulla persecuzione religiosa perpetrata in quel Paese dalle formazioni jihadiste, in particolare da Boko Haram. In base a tale documento, pubblicato dall'ong umanitaria Comitato internazionale sulla Nigeria in collaborazione con l’Organizzazione internazionale per la costruzione della pace e la giustizia sociale, la "pulizia religiosa" condotta dall'organizzazione terroristica citata ha toccato quest'anno punte estremamente sanguinose, con numeri spaventosamente al rialzo se confrontati con quelli registrati appena dodici mesi fa.
In base al rapporto sulla Nigeria stilato dalle due ong, nei primi 200 giorni del 2021, le violenze islamiche contro individui, chiese, villaggi e fattorie si sono terribilmente intesificate, con 3.462 fedeli uccisi ad oggi, ossia appena 68 in meno rispetto al totale di cristiani assassinati in tutto il 2020 (3.530); i miliziani di Boko Hram, nel dettaglio, avrebbero, dal mese di gennaio a oggi, distrutto 300 chiese e ammazzato circa 10 sacerdoti. L'avanzata delle milizie islamiste ha inoltre determinato la fuga di massa di intere comunità di fedeli, lo spopolamento e il saccheggio di numerose diocesi nonché la "schiavizzazione sessuale" di molte donne e ragazze appartenenti alla minoranza in questione. Per i cristiani che non si convertono all'islam, la punizione ideata dai jihadisti, denuncia il medesimo rapporto, è la seguente: "Le vittime nigeriane sono state costrette a convertirsi all’Islam o rischiano di essere uccise, violentate o sottoposte a raccapriccianti atti di tortura".
L'offensiva anticristiana in corso in Nigeria, per la precisione, non sarebbe condotta solo da Boko Haram, ma anche dai guerriglieri Fulani e da agenti delle forze di sicurezza nazionali collusi con i primi due movimenti fondamentalisti. I tre gruppi anticristiani formerebbero di conseguenza un vero e proprio "triumvirato del male", intenzionato a sradicare le minoranze religiose, rubare le loro terre e islamizzare il Paese africano.
Oltre a uccidere i cristiani mediante raid armati condotti contro i villaggi e le parrocchie dei primi, le formazioni jihadiste citate attuano la loro campagna di pulizia religiosa anche per mezzo di rapimenti e riscatti.
L'ultimo sequestro è infatti avvenuto il 5 luglio, con dei miliziani islamisti che hanno rapito 121 studenti della Bethel Baptist High School di Kaduna, nel nord del Paese, pretendendo poi il pagamento di un riscatto di 60 milioni di naira (valuta locale), pari a circa 124mila euro. La polizia è finora riuscita a liberare soltanto 3 studenti cristiani, con altri 118 che attendono quindi con il fiato sospeso come si evolverà la loro precaria situazione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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