"Non voglio il tuo Coronavirus", pestato studente asiatico

Episodi di violenza del genere continuano a moltiplicarsi a causa della crescente psicosi per il virus: lo studente potrebbe finire in sala operatoria

"Non voglio il tuo Coronavirus", pestato studente asiatico

Proseguono gli episodi da psicosi riguardanti il Coronavirus, l'ultimo arriva dalle strade di Londra, dove a rimanere vittima di un aggressione è stato uno studente originario di Singapore.

Il ragazzo, il 23enne Jonathan Mok, ha deciso di denunciare quanto gli è accaduto utilizzando le pagine dei social media, pur essendo particolarmente restio ad esporsi. La gravità del problema, e la diffusione sempre più capillare di fatti del genere, hanno tuttavia spinto lo studente a diffondere la sua personale esperienza per lanciare un allarme al mondo.

Come riferito dalla stampa locale, il violento episodio si è verificato durante la serata dello scorso lunedì 2 marzo, nella centralissima Oxford Street. Sono all'incirca le ore 21:30, quando Jonathan Mok passa dinanzi ad un gruppo di persone le quali, chiaccherando ad alta voce e con chiaro riferimento alla sua persona, hanno fatto menzione del Coronavirus. Lo studente si è quindi fermato e voltato verso quegli uomini, che non hanno esitato ad aggredirlo con grande violenza.

"Il primo pugno è stato indirizzato al mio viso, e mi ha colto completamente di sorpresa", ricorda il giovane, come riportato sul "The Guardian". "Quando ancora ero stordito dal colpo appena incassato, ne ho ricevuto un secondo, sempre in pieno volto. In quel momento alcuni passanti si sono fermati ed uno di essi ha cercato di far ragionare gli aggressori dicendo loro quanto fosse scorretto accanirsi in quattro contro uno solo", ricorda ancora.

"Uno degli amici dell'aggressore ha quindi cercato di colpirmi con un calcio, proprio mentre spiegavo al passante di non aver fatto nulla di male. Cercavo semplicemente di difendermi dagli attacchi, pur con qualche difficoltà dato che avevo il dito di una mano rotto" dice ancora Jonathan Mok.

"Il ragazzo che ha cercato di colpirmi poco prima con un calcio mi ha detto: 'Non voglio il tuo Coronavirus nel nostro paese'. Dopo di che mi ha sferrato un altro pugno in bocca. Dopo averlo ricevuto la mia faccia era ricoperta di sangue, letteralmente esploso dal naso, e poi schizzato su tutto il marciapiede", ricorda ancora il giovane.

Mok, che studia a Londra oramai da oltre due anni, ha riferito che i medici hanno diagnosticato alcune fratture al viso senza escludere la possibilità di dover ricorrere ad un intervento chirurgico.

Scotland Yard ha dichiarato di aver iniziato a visionare alcuni filmati

estratti da videocamere installate nei pressi della zona dell'aggressione per cercare di individuare tutti i responsabili, ancora ricercati. Sono sempre più numerosi episodi del genere sia a Londra che in tutto il Regno Unito.

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